|
La regalità di questo mondo è spesso misera, apparente, corruttibile e ingiusta.
La regalità di questo mondo si autocelebra, desidera fotografie ritoccate per la copertina di un settimanale, ama circondarsi di lacchè pronti a intessere lodi sperticate e si nutre di follower adoranti, pronti a credere a qualsiasi cosa pur di avere un posto a corte.
La regalità di questo mondo risponde a domande concordate, non si fa poi gran problema nel mandare i sudditi a morire su un campo di battaglia e quando il nemico avanza ha già pronto il proprio bunker.
La regalità del mondo ironizza come un Pilato qualunque di fronte all’unico vero Re della storia dell’umanità e ha un certo timore di fronte a chi non arretra di un solo passo neanche di fronte al pericolo di perdere la propria vita. L’idea che quell’uomo stia donando la sua vita anche per lui è lontana anni luce dalla concezione di potere che si porta dentro.
La regalità del Cristo è di un altro mondo e ribalta completamente la meschinità di chi considera la corona come una serie di privilegi che affermano la distanza tra chi conta e chi no.
La regalità di chi offre la propria vita per amore di tutti gli esseri umani continua a essere uno scandalo per chi si accontenta della gloria “usa e getta” di questo mondo.
Fermarsi a contemplare quella croce, accoglierla nella vita di tutti i giorni e sentire in tutta quella sofferenza e quel dolore l’opportunità di essere finalmente nei pressi della salvezza…
|
|
|