lunedì, 10 gennaio, 2011, 08:25
E' festa!
Saluto il giorno ch'è venuto, cerco di osservarlo bene perché se lo guardo di storto, è assai probabile che anche lui mi offra il suo profilo peggiore.
E' festa e trattengo le litanie sulla stanchezza che non danno alcun riposo: i lamenti, anche se apparentemente sembrano essere uno sfogo utile e necessario, finiscono col dare vita a una forma di malcontento che posso attribuire al tempo, al capufficio, alla nebbia, alla coda alle poste, al veicolo che non riesco a superare, ma con un po' di onestà non posso che ammettere che ho dato vita al mio lamento e lo sto nutrendo d'imprecazioni del tutto inutili.
E' festa se abbandono l'abito della vittima e mi vesto di responsabilità.
E' festa se smetto di colpevolizzare chiunque mi capiti a tiro, se scelgo di fermarmi e di respirare sino a quando riacquisto sintonia con questo giorno che andrebbe benissimo, se solo smettessi di subire e apprendessi la capacità di scegliere.
E' festa! Con la pioggia che bussa ai vetri, con i ladri che salutano la notte, con il torcicollo e con tutti gli imprevisti e le probabilità di una vita di cui conservo, gelosamente, il pacchetto di maggioranza e le risorse per rispondere che, modestamente, ci sono!
lunedì, 10 gennaio, 2011, 11:38
Da incorniciare questo pensiero!
Quante volte accusiamo chiunque e qualsiasi cosa di tutto ciò che non va o non ci piace, quando forse se affrontassimo la vita e il prossimo con un sorriso e sapessimo riconoscere ed apprezzare le mille cose belle che ci sono avremmo il cuore senz'altro più leggero!
A capodanno ho fatto gli auguri ad una persona, che mi ha detto: Finalmente è finito questo anno di m....!
Considerando che la conosco bene, a me il suo anno non sembrava poi tanti brutto: come minimo non ha avuto malattie gravi e non è stata ricoverata. Già così basterebbe a far dire: speriamo che il 2011 sia uguale al 2010! No!??
Ho fatto gli auguri ad un'altra persona che a settembre è stata operata di tumore ed è stata in ospedale quasi un mese.
Questa persona è sempre sorridente e, a 76 anni suonati, continua a sorridere alla Virta e ad infondere gioia al prossimo.
E' questione di saper vedere quanto è pieno il nostro bicchiere. Molti non lo sanno vedere, o si lamentano perchè manca una goccia per farlo pieno...
Tante volte ci lamentiamo giudicando e criticando gli altri, dando loro la colpa di tutte le cose che non vanno...
Ma ci chiediamo mai ad esempio: "Come posso essere io, cosa posso fare io, per far stare meglio gli altri?
Chiediamo sempre qualcosa, ma ci pensiamo mai qualche volta a cosa possiamo dare?
La gratitudine e la riconoscenza a Dio sono sentimenti che abitano poco in noi.
E pensare che in una sola giornata abbiamo così tante occasioni per essere grati e riconoscenti a Dio!
lunedì, 10 gennaio, 2011, 15:12
Bello, bello, bello.
Chiedo che questi pensieri vengano riportati almeno una volta la settimana, in modo da averli sempre sott'occhio.
Ieri sera ho provato a rispondere al post precedente ma non so per quale motivo non sono riuscita a postare.
Oggi il pensiero del Don è ancora più bello ed efficace.
Altro, ti condivido in pieno!!
Buona settimana a tutti quelli che, come me, si impegneranno a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno.
lunedì, 10 gennaio, 2011, 16:25
La vita è un po come "il sabato del villaggio."
Si ripone la speranza nel giorno di festa che deve ancora venire e con ansia lo si attende..... ma quando giunge lo si vive non sempre con il desiderio dell'attesa; questa Festa, a volte la si banalizza, se ne perde il piacere, non se ne capisce il vero significato.
Dobbiamo apprezzare l'istante dell'attimo, dell'ora, che momento dopo momento diviene passato.
Essere responsabili e uomini è la capacità di scegliere e non di essere scelti.
Attori di noi stessi e non di registi improvvisati, per vivere la scena del film della nostra vita, prima che la parola fine giunga a da dar termine ad una trama e narrazione che abbia avuto almeno uno scopo. Vivere e non farsi vivere.
martedì, 11 gennaio, 2011, 00:47
E' festa; un po' come l'allegria che ti mette addosso il celebre brano della PFM la cui grandezza rende superflua ogni mia parola.
Assolutamente non superflue sono le parole di Altro; è bello scoprire la semplicità di coloro che hanno saputo dissetarsi col bicchiere mezzo pieno godendo di quanto il Buon Dio ha messo loro a disposizione senza lamentarsi di quanto non hanno potuto avere.
Ma un vecchio proverbio russo recita che uomo infelice diventa felice quando incontra uomo più infelice (da "Lilly e il Vagabondo" era la prima videocassetta che mia figlia metteva nel videoregistratore appena giunta a casa; l'avrò visto un milione di volte...).
Questo ovviamente non vuol dire che si debba godere della infelicità altrui, ma che in questa valle di lacrime è inevitabile che ci sia qualcuno che ha avuto più di noi, ma anche molti che stanno peggio.
E a coloro che pensano alla "ingiustizia Divina" si può solamente rispondere che gli imprevisti e provabilità (non quelli del Monopoli) sono prove da superare; l'augurio più bello che si possa fare è che queste "prove" possano durare ancora per molti anni.
Una serena notte a tutti, anche a colui che si è appropriato della tua macchina fotografica; che possa trovare il coraggio di tornare e restituirla.
martedì, 11 gennaio, 2011, 10:10
Guarda guarda cosa ha portato l'anno nuovo...
Arrivo dalla montagna e faccio giusto in tempo a dare una scorsa al blog e capire che c'è aria di crisi...
Ma dove c'è crisi c'è sempre crescita, evoluzione. E difatti.
Complimenti per la nuova veste! Bella o meno, è quella che sentivi più tua, dunque quella giusta.
Restano legami col "passato": la struttura grafica di base, quella bella foto in notturna, le faccine in perenne movimento...
Non prometto una maggiore frequentazione, perchè so che non riuscirei a mantenerla costante. Però ci sarò.
Verosimilmente capiterà ancora spesso di dover fare una maratona affannosa per recuperare i post non letti accumulatisi durante le mie assenze. Però ci sarò.
E dopo aver recuperato gli arretrati, spesso non mi resterà tempo o voglia per postare qualcosa di mio, mi porterò dentro le vostre riflessioni, i vostri sorrisi, le vostre incaxature; mi riprometterò di farlo l'indomani, massimo il giorno dopo ancora, e quasi certamente non avrò neanche il tempo di connettermi. Però ci sarò.
Anche a me è sempre piaciuto molto quel proverbio russo di Lilly e il Vagabondo perchè genera un sacco di interessantissimi spunti di riflessione. Uno su tutti, quello che preferisco, è che se non esistesse il buio non saremmo mai consapevoli dell'esistenza e dell'importanza vitale della luce...
Buon anno a tutti, buono per riuscire a mantenere almeno un piccolo proposito di miglioramento rispetto all'anno vecchio.