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Tutto è relativo 
lunedì, 24 gennaio, 2011, 09:18


Tutto è relativo: l'uso del pronome e quello del congiuntivo, pagare le tasse o parcheggiare in terza fila, andare a scuola o inventarsi una febbre qualunque e chiamarla "legittimo impedimento".
E' relativo il rigore morale, facoltativo l'uso di ragione e del tutto inutile l'uso di coscienza.
E' relativa l'Italia e se non ti piace; puoi ridurre il numero di regioni e chiamarla Padania o, come i bambini un tempo, se mai ti sentissi neutrale, urlare forte Svizzera e attendere il tuo Hamburger quotidiano.
E' relativa la notizia, se ti stanchi e fai fatica, puoi non leggere e limitarti ad ascoltare: un atto giudiziario ha lo stesso valore della parola di una velina rubata alla raccolta di pomodori in Emilia, alla questua di fronte a un supermercato o, al marciapiede di un viale alberato.
E' relativa la dignità della persona perché il fato assegna qualcuno a Palazzo Grazioli e qualcun altro lo siede su un gommone.
E' relativo e, il popolo Italiano, ama così tanto le follie del proprio imperatore: non riuscendo a vivere in quel modo, resta comunque seduto in poltrona a battere le mani, a invidiare, a sostenere e a incoraggiare, la vanità e il narcisismo di un piccolo uomo alle prese coi capricci di uno smisurato superego, del tutto incapace di frequentare la terza età.

Giovanni 
lunedì, 24 gennaio, 2011, 22:27
Tutto è relativo: purtroppo non è una novità dalle nostre parti.
Leggendo i giornali di oggi (e una notizia in particolare), mi è venuto in mente un passo famoso della nostra letteratura:
“A chi, messosi (…) contro un potente, rimaneva con il capo rotto, Don Abbondio sapeva trovar sempre qualche torto; cosa non difficile, perché la ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto …”


Mino 
lunedì, 24 gennaio, 2011, 23:48
Mi pare chiaro ed evidente che il comportamento del Premier non sia proprio degno di un padre di famiglia.
Quello che mi chiedo è, però, quante feste e festini vengono organizzati da altri magnati forse più ricchi ma certamente meno famosi senza occupare le prime pagine dei quotidiani.
Chiaramente da condanannare per l'immoralità, ma come si fa a condannare una cosa nascosta all'opinione pubblica?
Che l'occhio divino vede e giudica è cosa buona e giusta, ma l'occhio umano, purtroppo, non ha lo stesso potere.
E quindi scagli la prima pietra colui che non ha mai parcheggiato in seconda fila, chi non ha mai marinato la scuola, chi è felice di pagare le tasse.
Il valore dell'atto giudiziario, simile a carta igienica, è stato dato da giudici e avvocati che interpretano a loro modo la legge; chi ha avuto la sfortuna di passarci sa bene come si vincono o si perdono le cause; la giustizia in certi casi è molto sensibile all'opinione pubblica, ma un buon avvocato sa come consigliare, e ci sarebbe da scriverci un libro.
La dignità della persona che siede nel gommone è uguale a quella di ciascuno altro uomo, che sia seduto davanti al computer fumando il sigaro o a Palazzo Grazioli; chi dignità ne ha poca è lo scafista che, dopo aver incassato una bella cifra per il trasporto, scarica i migranti al loro destino a qualche centinaio di metri dalla riva, e poco gli importa che siano uomini donne o bambini o che sappiano o non sappiano nuotare.
E il popolo che fa? Come nel Risorgimento, il nord si ribella al dominatore austroungarico, il centro si ribella al potere temporale del Pontefice e il sud applaude Francesco II di Borbone, detto Franceschiello che, fino alla venuta di Garibaldi, ha regnato sovrano accumulando ricchezze poi sequestrate dai Savoia dopo lo storico incontro di Teano.
In tutto questo contesto, fra disoccupazione, svalutazione, crisi economica, partiti politici, tangenti e ruberie varie, il male minore è il pur sempre deprecabile comportamento del nostro amato, odiato o invidiato Premier.
Non saranno sicuramente la magistratura o le urne a cambiare le cose; concordo con Ruè che una bella rivoluzione è quello che potrebbe forse riportare le cose ad una condizione accettabile.
Ma non sicuramente con questa classe politica ladra e corrotta, che nasconde la realtà dietro a gossip sicuramente deprecabili ma a mio modo di vedere irrilevanti a risolvere i problemi della nazione.
Ruè, ti aspetto dalle mie parti; e come i Fratelli Bandiera proveremo a cambiare le cose.
Speriamo di non fare la stessa fine...

Rué 
martedì, 25 gennaio, 2011, 10:41
Meglio cambiare registro!

Intanto mai condividerò l'idea che il male minore sia l'avere come esempio sotto gli occhi di tutti, una persona che ci rende perfettamente l'immagine dell'inutilità di tutto quel denaro e della strada inevitabile a cui conduce, e che invece stimola emulazione e forse invidia nei più stupidi.
Che sicuramente io non salirei sul banco dei giudici ad incriminare, ma che mi preme togliere dal posto politico che occupa!
Sbagli ne facciamo tutti, ma se ci mettiamo a giustificarne la pratica perchè nessuno ne è esente, si finisce col prendere un grosso scivolo dal quale è inutile tentare di scendere tanta è la velocità a cui ci conduce rapidamente "altrove"!

Meglio cambiare registro dicevo e considerare che la sofferenza quando passa dagli occhi di chi la osserva alle mani di chi la condivide, induce a purificare il nostro essere e a pensare il futuro come una catena di mani che si legano e rafforzano lo spirito!
Quando lo spirito è forte, la preghiera e la musica sono conseguenze che si esaltano e conducono ad una forza interiore che non ha eguale!


ALTRO 
martedì, 25 gennaio, 2011, 10:56
L'altra sera seguivo con interesse "Che tempo che fa" (Fazio è una persona che stimo molto), dove c'era una, credo, filosofa, che diceva che l'insegnamento evangelico "Chi è senza peccato scagli la prima pietra" ha assunto un significato diverso nei nostri tempi, un significato distorto.

Se Gesù voleva dire di non giudicare e perdonare perchè tutti siamo in qualche modo peccatori, con un sollecito quindi ad essere migliori prima noi stessi,

oggi quel passo è utilizzato nel senso "se tutti fanno un peccato, se lo faccio anch'io non sarà mica poi così grave!".

E' vero! Oggi basta trovare un precedente e subito si canta "mal comune zero peccato". Così fan tutti...

In questo delirio mi ha sorpreso positivamente l'atteggiamento di Cuffaro, rispettoso della sentenza dei magistrati e dignitosamente costituitosi.
Un comportamento che, a prescindere dalla sua reale colpevolezza, su cui non ho la possibilità di pronunciarmi, si staglia rispetto a tutti i furbetti che cercano di farla franca buttando fumo negli occhi al prossimo.

In questo comportamento Berlusconi sta sfiorando il ridicolo: meglio sarebbe che si lasciasse giudicare dai giudici. Almeno salverebbe la dignità...

Ma lui metterà in dubbio anche l'onestà di Dio il giorno che gli si presenterà davanti per essere giudicato...

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