martedì, 1 febbraio, 2011, 10:47
Lo so! Se quando sono in alto provo a guardare giù, le gambe tremano e lo stomaco si svuota immediatamente. Eppure la vertigine è bella e mi conquista, mi attrae, mi seduce, mi fa sentire libero di continuare a fare esperimenti con questa vita che chiede ancora di salire ad alta quota.
Il tempo non è tiranno così come lo dipingono: a volte diventa un comodo alibi per nascondere quella pigrizia che si accontenta e, in realtà, non gode per nulla.
Rimettere in discussione se stessi, misurare il proprio pensiero nel confronto sereno, studiare prospettive nuove, è ritrovare la gioia di un percorso ad ostacoli, è intuire una novità che sceglie le proprie mani per realizzarsi.
"Si sta, come "a primavera", sugli alberi le foglie".
martedì, 1 febbraio, 2011, 13:07
Se non ricordo male la poesia diceva:
"Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie".
Tu l'hai volutamente cambiata in "primavera", perchè dai un messaggio di entusiasmo e voglia di rinnovamento.
E' una continua battaglia: certe volte ci si sente come foglie sugli alberi d'autunno, con poca vitalità, e la paura, l'ansia che si impadronisce di te, e ti fa percepire vani ed effimeri i tuoi sforzi.
Altre volte ti senti la foglia in primavera, piena di ottimismo e di entusiasmo.
L'orizzonte è lontano, tutta la vita ti sta davanti e c'è tanto da fare...
E' nella continua lotta tra queste due sensazioni che si svolge la vita.
martedì, 1 febbraio, 2011, 15:58
In uno sfoggio incredibile di cultura, aggiungo che la poesia è di Giuseppe Ungaretti, scritta nel Bosco di Courton nel luglio del 1918.
L'Inter già annoverava Carletto fra i suoi tifosi.
Ma se Ungaretti nel suo realismo ermetico dipingeva lo stato d'animo del soldato sul fronte occidentale nel circondario di Reims, lo strano e insolito ottimismo di Fabio mi lascia incredulo.
Incredulo, ma non perplesso.
Siamo come le foglie in primavera, stiamo sbocciando ad una vita nuova dopo il letargo invernale; vita difficile per gli ostacoli che giornalmente troviamo sul nostro cammino, ma con la voglia e la forza di trovare l'energia per superarli.
Soffro di vertigini, e me ne sono accorto qualche anno fa.
Ed è strano, perchè la mia adolescenza è stata costellata di arrampicate sugli alberi, di salti dalle finestre in palestra durante le ore di educazione fisica sui materassi del salto in alto, di tuffi dalla scogliera nell'azzurro Adriatico.
E sono rimasto paralizzato dalla paura non riuscendo a saltare giù dal carro attrezzi che ha recuperato la mia macchina in panne.
Un salto di circa un metro.
Ma con i ritmi frenetici della vita, qualche volta un po' di pigrizia non guasta.
O no?!