mercoledì, 23 febbraio, 2011, 11:07
Baciamo le mani al dittatore che afferma di voler restare sino alla fine dei suoi giorni, costi quel che costi, anche un migliaio di vittime e, col passare dei giorni, probabilmente, anche di più.
Baciamo le mani e lasciamogli piantare la tenda per il suo circo, paghiamo giovani ragazze per accoglierlo e, per far sentire a casa propria il mitico Rais.
Baciamo le mani e stipuliamo accordi per fermare il flusso migratorio oggi e, prepariamoci ad accogliere i saldi di fine massacro.
Baciamo le mani e, vorremmo proprio non disturbare affatto, se solo l'Europa la smettesse di prendere posizione e lasciasse a ognuno il regime che meglio crede.
Baciamo le mani e paghiamo il conto, senza vergogna e senza rimorsi, tenendo pronto l'applauso per la prossima visita del comandante Libico.
mercoledì, 23 febbraio, 2011, 11:45
Ciao!
E' pazzesco come tutti i governi in Europa stiano ad assistere al massacro di libici ad opera di quel disgustoso sosia di Julio Iglesias senza dire nulla, solo perchè tutti hanno interessi economici nel Paese e quindi occorre tenerselo buono.
ASSURDO!!!
Mi piacerebbe sapere che cosa si sono detti Berlusconi e Gheddafi nella telefonata di ieri.
Rinchiudete Berlusconi e tutti i suoi servetti in qualche ospedale psichiatrico, dove lui potrà vestirsi ed atteggiardi a Napoleone e tutti gli altri faranno i giullari intorno a lui.
Ma almeno non faranno più danni!!!
mercoledì, 23 febbraio, 2011, 12:06
Guardatevi il baciamano di Berlusconi a Gheddafi!! http://www.youtube.com/watch?v=XH4Xx3t2uUM
La dice lunga sul senso di rispetto che ha dell'uomo!
Tra l'altro pare che il bunga bunga l'abbia appreso dal suo grande maestro in questione!
mercoledì, 23 febbraio, 2011, 21:11
Vorrei baciare le mani ed i piedi a quei poveri disgraziati che soffrono, che stanno per morire per la libertà in quel martoriato Paese.
Questo vorrei fare, non ricordare il ludibrio baciamani del nuovo Giuda iscariota........
Giuda se non altro baciò il Maestro.
Giuda se non altro poi si impiccò lasciando cadere i suoi trenta denari.
Chissa se qualcuno avrà almeno il coraggio di lasciarsi cadere dalla poltrona, almeno questo si spera oggi
Forso ho, abbiamo, perso troppo tempo nel parlare del nuovo Giuda; è piu'importante parlare di chi soffre e strgli accanto con una preghiera.
Un abbraccio a tutti.
giovedì, 24 febbraio, 2011, 00:04
Facciamo qualche passo indietro, e consideriamo in che modo è iniziata una delle più feroci dittature della nostra storia, e troveremo analogie fra la dittatura nazista e quella libica.
Entrambi con qualche circuito cerebrale non collegato, osannati dalla folla ma il Muammar libico con i forzieri pieni di dollari elargiti dagli americani che dice di detestare.
Un po come se Fabio ricevesse nella questua domenicale banconote da 500 euro con l'effige di Berlusconi stampata sopra.
Ma il nostro ex suddito ragiona come i nostri padri latini: pecunia non olet, il denaro è denaro, da qualunque parte provenga.
E non fa nulla se il potere deriva da un colpo di stato e non da democratiche elezioni, se in nome del nazionalismo arabo egli nazionalizzò la maggior parte delle proprietà petrolifere straniere, espropriò ed espulse la comunità italiana residente nel paese, chiuse le basi militari statunitensi e britanniche, ringrazioando a suo modo coloro che hanno trasformato in terra fertile il suo deserto popolato da beduini.
Ma stiamo parlando di un beduino, nel senso dispregiativo del termine; un beduino ricco, ma sempre un beduino.
E come beduino lo si doveva trattare nei primi anni settanta, trattandolo come il Saddam Hussein di fine secolo.
Il ridicolo è che, in nome della fornitura di petrolio, tutto il mondo occidentale lo ha osannato a pari dei suoi colleghi arabi, permettendogli i suoi capricci da dittatore pazzo.
Mi auguro solamente che coloro i quali lo hanno accolto trionfalmente con baciamano e abbracci, siano anche in grado di far cessare il massacro di coloro che lottano per la libertà.
In qualunque modo.
Buona notte.