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"Affetto domino" 
martedì, 1 marzo, 2011, 10:49


Continuano a chiamarla carità, ma la mano destra sa bene quel che contiene la sinistra e pesa la vita del povero con la dovizia di particolari che il fisco non riesce ad avere con il più disonesto degli evasori.
Ho un moto di repulsione crescente nei confronti di chi vorrebbe avvalersi di indagini dettagliate e trasversali per individuare il povero "astuto" che rischia certamente di diventare ricco a suon di borse della spesa con pasta, olio e salsa di pomodoro.
Il potente può raccontare qualsiasi assurdità e risultar credibile con uno stuolo di avvocati che scivola sulla legge come l'olio sull'acqua, ma il povero, rischia di essere processato non solo nei fatti, ma anche nelle sue intenzioni.
Continuano a chiamarla carità, ma è priva di sensibilità, di discrezione, di attenzione reale per chi è costretto a elemosinare il proprio diritto di vivere e bussa alle porte che rispondono con sospetto e diffidenza.
Ci vorrebbe un effetto domino di "azioni consapevoli" che quanto gratuitamente dovremmo dare è stato gratuitamente ricevuto e il coraggio di estirpare dalla liturgia della carità i peli della burocrazia, del narcisismo buonista di chi sei sente migliore del povero e del giudizio spietato nei confronti dei limiti del meno abbiente che, un minimo di buonsenso, saprebbe adeguatamente spiegare.

ALTRO 
martedì, 1 marzo, 2011, 15:57
Probabilmente ti riferisci ad un caso concreto che non conosco, ma purtroppo su una cosa hai ragione: chi evade tanto e "ruba" continuamente in genere la fa più franca di chi cerca di attenersi alle leggi magari anche a fatica e sceglie la strada della trasparenza.

Purtroppo è così.

Ciao.

:BACIO:

dieffe 
martedì, 1 marzo, 2011, 19:40
Sono tanti casi, quelli dei poveri considerati colpevoli di esser tali e maltrattati là dove ti aspetteresti un frammento di Vangelo credibile.

Mino 
mercoledì, 2 marzo, 2011, 00:30
Siamo in un paese dove chi ruba una mela viene processato e condannato, mentre chi ruba molto di più vive felice la sua libertà.
Non sono parole mie, ma di un mio amico avvocato.
Ma in ogni caso non si diventa ricchi sfruttando le buste della spesa elargite dalla Caritas.
Le indagini dettagliate sarebbero invece utili per scoprire i falsi invalidi, poveri ciechi che guidano le macchine o falsi ammalati che anzichè lavorare preferiscono dedicarsi ad ameni svaghi presentandosi a fine mese per incassare lo stipendio.
Ma la giustizia non è di questo mondo.
Anche queste non sono parole mie.
Buona notte.

Rué 
mercoledì, 2 marzo, 2011, 00:54
Ci sono stati tempi comandati dal mal di cuore, oggi sono giorni comandati dal mal di testa!
Sono stati tempi in cui un uomo si dava tutto per un amore, per un affetto, per un parente, per una persona a cui si era affezionato: giorni comandati dal mal di cuore.
Queste sono ore e giorni dove un uomo si dà tutto per gli affari, per il portafoglio, per "migliorarsi" come osa furbescamente autodefinire la sua ingordigia senza limiti: giorni comandati dal mal di testa!
Male incurabile, perchè mentre il mal di cuore lo si curava restituendo dignità o salute o viveri: alla persona che stava a cuore; il mal di testa ha la cattiva abitudine di tutte le droghe: pretendere continui aumenti senza mai arrivare a un fondo...
I soldi sono l'incubo più o meno dichiarato di questa società opulenta che spruzza un profumo anestetizzante sulle ferite da contatto con altri esseri umani nei guai!
Come dici giustamente Fabio, ciò che è stato gratuitamente ricevuto, occorrerebbe gratuitamente dare!
La meritocrazia è una presa per i fondelli, per tentare di autoassolversi dalle morti che ci parlano di ingiustizia, dalle coscienze che ci accusano di menefreghismo, ecc.
Quando vediamo qualcuno che stà male subito si pensa che se lo sia meritato o che non abbia voglia di lavorare o che valga di meno e pretenda di più!
Questa la meritocrazia umana!
Siamo sinceri una volta tanto: se uno nasce più intelligente è merito suo? No, mi si risponderà, ma è merito suo l'essersi sacrificato e aver messo a frutto il dono che ha ricevuto.
Ma chi non l'ha ricevuto?
Magari ha preso il diploma, si è sacrificato come e più di quell'altro, ma i suoi sforzi l'hanno recintato tra i disoccupati perchè poi magari nei cantieri non lo vogliono uno che proviene dalle carte; altri sono stati bravissimi e avrebbero una carriera aperta se solo fossero degli arieti, se avessero un carattere prevaricatore e altezzoso, ma a volte non ne sono capaci e allora tra questi, chi ha uno zio con le mani in pasta diventa fornaio, gli altri finiscono per diventare operai o fattorini al posto di qualcuno più sventurato di loro; una bella ragazza può diventare una modella o impiegarsi nel colorato mondo dello spettacolo o almeno trovare un lavoro anche se incapace, perchè è sempre un bel guardare,....una brutta deve faticare il triplo e anche qui tirare fuori un carattere di m...., se vuole sopravvivere, se ha delle idee o peggio degli ideali: può targarsi Africa!
Le circostanze che portano un uomo alla fortuna, lo mettono anche nel dovere di occuparsi di chi quella fortuna non l'ha avuta; anzi è qui che matura un cristiano, su questo campo da arare.
Ora che si possiede questo campo e lo si è fatto fruttare, bisognerebbe coinvolgere coloro che hanno una bocca ma non hanno braccia per fare il muratore, coloro che hanno una bocca ma non hanno testa per fare una professione, coloro che hanno una bocca ma non sanno fregare un amico per fare i soldi, coloro che hanno una bocca ma sono nati nel "posto sbagliato" da "genitori sabgliati", coloro che hanno una bocca e un cuore che attende fino alla morte l'insulto ornato d'ori di un donatore generoso....
Siete fiori finti!
E spargete un profumo che non è vita, ma un intruglio chimico che disarma il più appassionato giardiniere!
La vita - quella vera - regna altrove!
Dove le anime si toccano, anzichè vendersi per comprarsi un surrogato di felicità che tanto somiglia alla felicità quanto quei fiori finti alla natura.
Ci si compra quasi tutto, e si lascia sempre in disparte la serenità d'animo, che solo l'adesione spontanea alla vita: genera.
Un campo, milioni di fili d'erba, qualcuno più alto, qualcuno più verde, qualcuno più diritto e forte, qualcuno meno,......ma tutti specchio del cielo, coricati sotto il cielo, qualcuno contro il cielo!

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