mercoledì, 16 marzo, 2011, 09:12
Sicuro, di nuova generazione, almeno sino alla prossima catastrofe.
Sicuro come i missili intelligenti e le mine antiuomo: dovremo solo aspettare "un atomino".
Non credo a una virgola di quanto affermano i signori dell'atomo. Credo all'evidenza che da Chernobyl a Fukushima ripete lo stesso concetto: la situazione non è mai sotto controllo.
Nell'ipertecnologico Giappone, non in Russia, le centrali nucleari fanno acqua e, davvero crediamo che in Italia riusciremo a fare di meglio?
La mafia resterà estranea a questa non indifferente possibilità di lucro?
Faremo un bel mercato per smaltire le scorie radioattive con l'aiuto della sempre fiorente edilizia pulita o, sceglieremo di sotterrarle nei pressi di un frutteto?
Quando inizieremo a parlare seriamente di energie rinnovabili, di riduzione dei consumi fini a se stessi, di eolico, di pannelli solari per tutti, di quella piccola parte di deserto che potrebbe garantire energia pulita non solo per l'occidente?
Di sicuro, vorrei evitare di leggere le dichiarazioni assurde dei nostri baldi ministri, del governo e dell'opposizione che non fa più ridere neanche i polli d'allevamento.
mercoledì, 16 marzo, 2011, 22:48
condivido in pieno, non credo che il nucleare sia la scelta giusta, innanzitutto perchè non è un'energia rinnovabile, anche l'uranio finirà, dopodichè in Italia sappiamo bene come vanno le cose...purtroppo!
il nostro è un paese di persone miopi, che non riescono a vedere oltre il proprio tornaconto personale a breve termine.
mercoledì, 16 marzo, 2011, 23:49
Carissimi amici,
vedo con piacere che per una volta siamo tutti d'accordo: il nucleare non serve a migliorre la nostra esistenza.
E potremmo scrivere milioni di parole sullo stesso argomento e dire sempre le stesse cose, ma la cosa più terribile è che anche chi lo propone è conscio della pericolosità e della inutilità.
La realtà è che queste persone difficilmente saranno ancora in carica (o in vita) quando inutilità e pericolosità si manifesteranno.
E questo indipendentemente dal colore politico.
Per non annoiarvi non riporterò esempi come l'ILVA di Taranto ex ITALSIDER costruita negli anni 60 per produrre acciaio senza una struttura portuale, stradale e ferroviaria idonea a trasportarvi le materie prime e poi il prodotto finito; e ora Taranto ringrazia per essere diventata la città più inquinata d'Italia.
Chi ha voluto questo scempio sta già rendendo conto dei suoi peccati da tempo, ma l'inquinamento resta; hanno trovato diossina dappertutto, compromettendo agricoltura, allevamento e pesca.
Auguri per domani, festa dell'Unità d'Italia; alla faccia dei leghisti.
Buona notte.