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Assenti 
venerdì, 8 aprile, 2011, 10:01


In più di una circostanza i parlamentari dell'opposizione avrebbero potuto creare qualche problema alla maggioranza, ma gli assenti, almeno alla camera o al senato, non è vero che hanno sempre torto.
I ministri si concedono il lusso di parole come "fannulloni" o "bamboccioni" e tirano in ballo la meritocrazia: da che pulpito, o meglio, da che scranno.
La legge elettorale è qualcosa di più di una porcata: vorrei almeno poter scegliere il nome e il volto del prossimo assente, ma a sinistra come a destra se la cantano e se la suonano come meglio credono e, con l'aiuto delle amenità soporifere, televisive, possono dormire sonni indisturbati nelle sedi dei rispettivi partiti.
I soliti noti, quelli col baffetto, quelli che portavano la bandana e le loro truppe, passano tranquillamente da una legislatura all'altra, fondano nuovi partiti, trasmigrano con l'unica vocazione del proprio utile. Non hanno il problema del lavoro e hanno più di una soluzione per la casa, possono mantenere più di una famiglia e sproloquiare tutta la retorica di questo mondo su quegli stessi valori che puntualmente tradiscono e offendono con la loro discutibile condotta.
L'Italia affonda, non si attrezza in alcun modo per garantirsi un futuro, non si preoccupa della cultura, spegne la ricerca, chiacchiera di "Bunga Bunga" e di storielle di letto senza affrontare i problemi reali di un popolo allo sbando.
L'operaio assente è un uomo che non ha voglia di lavorare, il parlamentare, invece, è solo altrove.

Mino 
sabato, 9 aprile, 2011, 01:10
A proposito di assenti, sono tornato.
Per la verità sono tornato lunedì notte, e ho trovato (per fortuna) una montagna di lavoro arretrato, e alla fine della giornata, o della nottata se preferite, avevo solo la forza di leggere i commenti, ma non la serenità mentale per commentare, dovendo pensare alla giornata lavorativa successiva.
Ma se l'Italia sprofonda nel materiale organico, il Portogallo ci nuota in apnea, con il tubicino per respirare.
Una classe politica che farebbe impallidire la nostra, la benzina ad un prezzo che consentirebbe a Moratti di acquistare Cristiano Ronaldo, l'IVA al 22% ma il caffè costa solo 60 centesimi.
Però il popolo festeggia la vittoria dello scudetto che domenica il Porto ha conquistato battendo fuori casa il Benfica seguito da migliaia di tifosi che alla fine della partita caroselleggiavano felici e contenti nelle auto fregandosene del costo della benzina, dei politici e del materiale organico in cui il giorno successivo avrebbero ricominciato a nuotare.
Tutto il mondo è paese.
Nel nostro giro organizzato, guide preparatissime ci hanno mostrato le cose belle, monumenti, monasteri, chiese, bellezze naturali, panorami incantevoli, ma come a tutti i turisti hanno omesso di parlare dei veri problemi della nazione; ma ovviamente sono cose che non interessano agli stranieri.
Ci hanno portato sulla costa bagnata dall'oceano, fuori dall'estuario del fiume Tago; è poetico pensare che l'acqua dove ho immerso le mani (era presto per fare il bagno) qualche giorno prima era dall'altra parte del mondo.
Un po' come per voi pensare che la goccia d'acqua che vedete nel Tanaro fra qualche giorno sarà nel mare Adriatico; non è proprio la stessa cosa, ma basta accontentarsi.
Siamo stati poi a Sintra, che Altro (quello vero) mi aveva descritto come posto incantevole: si è sbagliato; è molto più che incantevole: è stupenda.
Domenica ho lasciato il gruppo, preferendo una solitaria visita a Fatima con una Punto all'uopo noleggiata; non ci sono parole che possano raccontare la serenità che si prova in quel Luogo Santo.
E lunedì sono ritornato a casa, senza aver seguito nel frattempo telegiornali, talk show politicizzati e non, domenica sportiva o controcampo.
Un messaggio sul telefonino mi ha informato della vittoria del Milan nel derby, del Bari all'ultimo minuto di recupero e della Juve nel posticipo.
Se mi pagate il viaggio, domenica parto per Lourdes.
Buona notte.

P.S.: Fabio, ti ho mandato una cartolina; già normalmente non ho una bella grafia, figurati quando scrivo senza gli occhiali...

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