martedì, 12 luglio, 2011, 17:08

On y va à la bourse, chez le fréres Van Der Burse, nel'evo medio che resta e continua a sostenere il gioco da tavolo per feudatari d'ogni tempo, quelli per i quali il denaro non basta mai.
Non ha importanza se a tavola non mangi titoli o azioni, se il tuo corpo necessita di proteine, carboidrati e vitamine e non di Bot o Cct.
L'umanità è a dir poco folle, priva di senno e di ragione: compra, acquista, rivende e affida le proprie sorti a sacrestani di banche e colletti bianchi che agitano le dita e leggono indici del tutto privi di senso per la stragrande maggioranza degli abitanti di questa terra.
Tra una tirata di coca e la prossima speculazione si può considerare l'utilità e cioè, la quantità di soddisfazione che si potrà trarre dalla prossima guerra.
Quando finisce il mercato, forse, può andare in scena un altro mondo.
Un luogo non troppo lontano che vede l'uomo preoccuparsi di portare acqua a chi non ne ha e riconsidera attentamente l'inutile spreco di risorse e il vacuo dispendio di energie che sostengono ogni giorno, la finzione di un valore che valore non ha.
mercoledì, 13 luglio, 2011, 00:25
Si chiama valore tutto ciò che porta profitto economico!
Si chiama ricchezza ogni realtà che si può acquistare!
Si chiama ricco chi possiede molti valori e può acquistare ogni sorta di ricchezza!
Basterebbe questo sintetico assioma per ricondurre ogni persona che ha fiducia in Dio alla semplicità di una vita sobria, che riconosce nei valori: l'amore nel senso più ampio, nella ricchezza: quelle virtù che conducono alla profondità d'animo e nel ricco: colui che possiede le capacità per mettere a frutto quelle virtù e dare radici ai sentimenti e futuro alla volontà!
Perchè questo non accade sempre però?
Ahimè, perchè troppo sovente ci si sente appagati da una vita "cristiana" fatta di catechismo, prime comunioni, buoni propositi, fioretti, e segni della croce multipli...
Tutte cose indispensabili, giuste, ma sempre più vissute fuori dalla realtà, come fosse un film parallelo alla vita dove raccogliere un minimo di senso da presentare alla vita reale completamente svacantata di ogni significato e riempita dunque di ogni ricchezza materiale che il denaro può spendere.
Vissuta come un film dicevo, perchè questa non trova quasi mai la forza di prendere il sopravvento e diventare la protagonista, la vita reale...
Non quella della bella figura davanti agli uomini, ma quella della figura davanti a Dio!