mercoledì, 21 settembre, 2011, 10:02
Qualcuno detta a bassa voce
un giardino senza fretta
una panchina per aspettare
una fontana da osservare.
Un passo rallenta e respira
cammina senza calpestare
un piede ascolta la terra
e l'universo in piedi sta.
Ogni apparente separazione
ricorda l'unità senza tempo
il ventre caldo di una donna
la luce soffusa della quiete.
Qualcuno detta a bassa voce
le memorie di un giardino
la folle corsa resta fuori
ed è buono e giusto attendere.
mercoledì, 21 settembre, 2011, 11:14
Bellissime queste parole, quasi tangibile la calma e la quiete che già a leggerle si sta meglio.
Che belle quelle occasioni dove la giornata non ha tempo, dove l'orologio che scorre e scandisce il nostro stress quotidiano sta chiuso in un cassetto senza doverlo consultare ogni istante per vedere se "ce la faccio".
Spesso, quando nel fine-settimana sono in campagna, sto fermo, seduto su una sdraio, a contemplare il cielo, le nuvole, che si stagliano sul verde degli alberi.
Ogni tanto un aereo che passa (quante vite, quante storie lassù in quel momento), mi godo il suono delle cicale o il verso delle tortore, e mi ritrovo tutte le volte con il desiderio di cristallizzare questi momenti, poterli fermare e con essi la pace spirituale che mi regalano.
Ogni tanto vorrei poter imbottigliare quelle immagini e quel relax, per poterne stappare una nei momenti di stress e respirarne un po'.
Come capisco e condivido la necessità della quiete, di quel silenzio che lascia parlare l'anima.
Grazie Don per queste parole e buona giornata a te e a tutti!
giovedì, 22 settembre, 2011, 09:46
l'elogio della lentezza...
Chissà se riusciremo mai a rallentare?
Per ora mi accontento di leggere queste parole cercando di farne tesoro.
Buona giornata a tutti
