venerdì, 23 settembre, 2011, 09:17
Cercavo il centro di un pensiero
pensavo si trattasse di un'idea
credevo fosse ancora una parola
e mi trovai muto dov'era silenzio.
Osservavo i margini del mio corpo
perdevano definizione gradualmente
d'un tratto non c'era più confine
quel che pensavo diviso era unito.
Oltre l'involucro restava la luce
colori mai visti e legami perduti
ogni cosa è al suo posto, avvertivo,
un posto per ogni cosa, sentivo.
Volevo fermarmi un po' di più
non chiedevo ancora, per sempre,
ma non avevo il concetto di tempo
l'energia non conosce prima e dopo.
Tutto era immobile e tutto si muoveva
l'infinito non occupa nessuno spazio
e le stelle sono le note di un accordo
che infine diviene pura coscienza.
La nostalgia mutava lenta in affetto
ora diventava perdono, ora gratitudine,
e quella terra che attende il ritorno
può raccontare storie mai dimenticate.