giovedì, 29 settembre, 2011, 09:56
Dicono che quanto sfugge allo sguardo non esiste, ma se osservo al microscopio la realtà si arricchisce di particolari e con l'aiuto di altri occhi è possibile scoprire l'immenso vuoto di quel che chiamiamo materia.
Un po' alla volta, ci siamo arricchiti di possibilità di leggere il nostro mondo e, nello stesso tempo, continuiamo a pensare che quel che non si vede, quel che non è scientificamente dimostrabile è del tutto inesistente.
Non è dimostrabile l'affetto, non ci sono mezzi per definire il moto dell'amicizia e quella che un tempo chiamavamo prova d'amore, non ha nulla da spartire con la scienza: dovrei concludere che i sentimenti, al limite, sono solo una risultante chimica, un'eccedenza di questo o una mancanza di quello.
Quel che non esiste è dentro di me, non ho la presunzione di affermare che possa esistere anche fuori, ma sono in tanti a raccontare quel mondo interiore che pulsa, vive, interpreta e definisce margini sempre nuovi di ciò ch'è invisibile.
Quel che non si vede è un brivido, un anelito, un movimento interiore, una realtà che rivela un oltre a cui non sono più capace di rinunciare.
venerdì, 30 settembre, 2011, 23:45
Quel che non si vede, è!
Talvolta i sentimenti utilizzano i nostri sensi per comunicare e i nostri sensi sono a loro volta strumenti che ci aiutano a recepire la realtà circostante e a tradurla - anche - in sentimenti; sicuramente quando piango o rido o provo qualunque cosa dentro di me, il mio corpo trasforma questi stati d'animo in mutamenti elettrici, neuronali e chimici.
Ma non sono questi le ragioni dei sentimenti, ma la conseguenza!
Prova ne è che senza una causa data, non si rivelerà mai l'effetto elettro-chimico che invece prontamente viene generato appena ricevo un imput "sentimentale".
Finchè la mia anima abita il mio corpo, attraverso questo si esprime e attraverso questo può essere rivelata; a meno che non si difenda la logica soltanto finchè riconosce la sola materia e quando ci si scontra con una REALTA' estranea ad essa, si tenda a fare un girotondo intorno alla propria ignoranza festeggiando il compleanno della propria incredulità, con una nuova candelina che brucia onestà intellettuale!
Come al solito poi, la paura di credere in qualcosa che sfugge al nostro amato controllo di noi stessi, ci spinge a rinunciare alla condizione di "credente" per abbracciare quella di "credulone"; e nel tentativo di allontanare da noi l'ombra dell'anima che presiede la nostra essenza, ci confortiamo con l'oroscopo personalizzato e con le certezze - sovente smentite - della scienza che diventa onniscienza e onnipresente, tanto da rassomigliare incredibilmente a quel dio che sfugge e al quale forse vuol solo sostituirsi.
Bella serata quella di questa sera, mancavano soltanto Mino e Maya tra quelli che conosco; nell'attesa di conoscere personalmente anche
Altro, Cometa ecc...
Buona la pizza, buona la torta e un ambiente di facili rapporti umani ha favorito il buon umore, un grazie a Don Fabio per la torta e per l'ottima ospitalità.
Un altra volta possiamo anche replicare a casa mia, non sono poi così lontano!