venerdì, 30 dicembre, 2011, 08:25
Non desidero il frastuono di una notte, la bocca impastata e lo stomaco pesante.
Non amo più di tanto i trenini che non vanno da nessuna parte e lo spreco di colore di coriandoli e stelle filanti che domani saranno solo spazzatura.
Non mi piace l'odore della polvere da sparo e non attenderò la mezzanotte con due botti di gioia artificiale in mano.
Vorrei limitare il numero di telefonate e di messaggi che sovraccaricano le linee di auguri impersonali e di buoni propositi che il mattino del due gennaio non avranno più alcun valore.
Dammi un sogno in più, soltanto un sogno, la fatica e la volontà di realizzarlo e il tempo necessario per cambiare una delle tante zone d'ombra della mia vita.
Dammi un sogno di più e le parole per poterlo condividere con le persone che amo.
Dammi un sogno in più, la semplicità di due dita di vino e un amico che abbia ancora il coraggio di sognare insieme a me.
venerdì, 30 dicembre, 2011, 20:09
Il frastuono, i trenini, i botti (peraltro vietati anche quaggiù con una ordinanza giudicata impopolare dai più) fanno parte del passato.
Il popolo, tanto abituato alle famose 3 F borboniche (feste, farina e forca per chi non conoscesse la storia) si sta svegliando dal letargo, e ha capito che c'è ben poco da festeggiare.
E anche il sottoscritto felicemente si adegua aspettando il nuovo anno in compagnia di madre, sorella, figlie e nipoti nel caldo tepore casalingo dove, tra una chacchiera e un bicchiere di vino si brinderà al nuovo anno sperando, come sempre, che sia migliore di quello che ci sta lasciando.
L'unica realtà che ci è rimasta è la famiglia; gli amici vanno e vengono con l'opportunismo del politico pronto a saltare sul carro del vincitre di turno.
Lascerò a casa gli occhiali, necessari per leggere e scrivere quegli sms che vogliono dire tutto e niente.
Agli amici (quelli veri) ho già inviato una mail di auguri.
E sono felice di augurare a tutti voi un nuovo anno ricco non solo di denaro (che non guasta mai), ma sopratutto di soddisfazioni e di desideri realizzati.
Se il genio della lampada si degnasse di apparirmi, chiederei:
- scudetto alla Juve;
- Inter in serie B;
- e (perchè no?) un bel nipotino a Carletto e Liliana.
Prometto, per il prossimo anno, di essere più serio.
TANTI TANTI TANTI AUGURI A TUTTI, AMICI MIEI.
venerdì, 30 dicembre, 2011, 20:29
Tanti auguri anche a te caro Mino e al terzo desiderio aggiungi juventino per la gioia del nonno.venerdì, 30 dicembre, 2011, 20:30
Tanti auguri anche a te caro Mino e al terzo desiderio aggiungi juventino per la gioia del nonno.venerdì, 30 dicembre, 2011, 21:07
Forse sarò completamente matto, ma quel sogno in più lo vivo giornalmente; ed oggi si è concretizzato nella realizzazione di una nuova musica per l'Ave Maria, per giunta in italiano che è meno consonante del latino.
Appena sarà vestita del suo abito completo e registrata, non mancherò di condividere con tutti voi questo piccolo grande sogno.
Non dico bugie se affermo che tanto mi ha sempre emozionato il Natale, anche quand'ero lontano anni luce dalla fede; tanto non mi ha mia catturato il capodanno: nemmeno quello dell'anno duemila mi ha stregato.
Difatti passerò la mezzanotte come sempre, a casa con mia moglie e a mezzanotte ci si scambierà un bacio e un rinnovo di promessa adagiata su sguardi maturi, sicuri di quello che vogliono.
L'indomani - il primo - sarò a pranzo da mia sorella dove ci raggiunge anche mio padre per un normale pranzo in famiglia.
Per quello che mi riguarda, la fine di un anno e il principio del successivo, mi emozionano come la fine e inizio di un mese qualsiasi; ogni periodo della mia vita non è mai coinciso con un anno solare e quindi quando penso al passato lo suddivido mentalmente nei periodi che veramente sono stati per me distinti l'uno dall'altro.
Sicuramente il 2007 è stato per me quello che mi ha riportato la realtà più grande: la fede!
I botti, gli sprechi colorati e le abbuffate non mi sono mai appartenuti e sempre mi sono chiesto se chi li vive, davvero è felice; oppure se lo fà nella speranza che il volume del chiasso sonoro visivo e degustativo sovrastino per una notte la sua impenetrabile solitudine.
Quant'è diverso far festa da Essere in festa!!
Per gli auguri, domani...
Fabio io per due dita di vino e un sogno nuovo ci sono sempre!
sabato, 31 dicembre, 2011, 10:18
Per riuscire a fare un sogno nuovo..
ricordando gli Aeroplanitaliani a sanremo 1992
Zitti, zitti il silenzio è d'oro
"E allora zitti zitti, non riflettere, non discutere
ma sentire col cuore, buttarsi a capofitto
e allora zitti zitti dritti verso il centro
non fuori, ma dentro
non rumore ma silenzio.
Non gridare ma ascoltare
non forzare ma lasciarsi andare
non imparare ma dimenticare
il silenzio è lo spazio per poter pensare.
E allora zitti zitti che il silenzio è d'oro
ed anche quando siamo tanti
stiamo zitti in coro
c'è tanto chiasso intorno e non si calma mai
parole su parole su parole parole tra noi
ma se si parla perchè si ha la lingua in bocca è meglio
muti come pesci, è meglio acqua in bocca
perciò se un bel tacere non fu mai scritto
restiamo zitti noi e lasciam parlare i fatti
non gridare ma ascoltare
non forzare ma lasciarsi andare
non imparare ma dimenticare
il silenzio è lo spazio per poter pensare."
TANTI TANTI TANTI AUGURI A TUTTI
sabato, 31 dicembre, 2011, 16:01
avere dei sogni è quello che auguro a tutti e in particolare ai giovani che mi sembrano un po' troppo precocemente delusi e disillusi...
lascio i bilanci agli altri, sono comvinta che ogni anno abbia del brutto e del bello
auguri a tutti x un anno nuovo pieno di felicità!
sabato, 31 dicembre, 2011, 17:44
Stare a casa vuol dire anche questo!
Avere più tempo per scrivere e passare "dai fatti alle parole" anzichè come di consueto dalle parole ai fatti...
Bello!
Belle anche le parole che hai suggerito Merfe, in particolare mi è piaciuto lo "stare zitti in coro": quanto c'è da imparare!
BOCCIATO!
Più alto, più basso, più stretto o più largo, più bombato, più convesso, più magro o più ciccio, più pesante, più leggero, più rotondo o più piatto...
Niente, bocciato!
Se non passi per la forma giusta che è stata prefissata e standardizzata: non puoi entrare e stai fuori, non puoi partecipare e puoi solo spiare e invidiare e accusare te stesso e chi ti ha spinto a disegnarti perfetto, con tutte le sinuosità al punto giusto per passare attraverso quella serratura che ti ammette alla cosiddetta vita.
Meglio la bocciatura, che pure la rimandatura pecca di un tentativo fallito, al quale si può riparare con maggior impegno e costanza...
No, meglio evitare proprio di scodinzolare dietro chicchesia: un politico, un capo sul lavoro, un fratello più grande, un modello da imitare, un cantante o una moda, un gruppo dominante, uno scienziato di fama, un personaggio pubblico, un affermato professionista,...
Una persona qualche giorno fà mi ha chiesto "a chi vorresti somigliare tu?" intendendo riferirsi a quale cantante o musicista, e alla mia risposta secca "a nessuno!", alzava continuamente il tiro facendo nomi più "grossi" del presente e del passato anche tra i musicisti classici di calibro indiscusso.
Alla fine mi dice "ma dai, adesso non te la tirare!"
"No!", gli rispondo, "ho rispetto per tutti quanti lavorano con serietà, provo ammirazione nei confronti di molti bravi, sono catturato da pochi che hanno lacerato la mia anima - sovente con un linguaggio diverso se non opposto al mio, non voglio somigliare a nessuno e nemmeno ci riuscirei se mi impegnassi al massimo".
"Non mi sento certo superiore a nessuno, nemmeno inferiore del resto, ma non sono un tassello di un mosaico predisegnato da un altro autore vivente o vissuto, nè considerato grande nè considerato minimo!"
Ci rimase male, e io peggio di lui, perchè mi fece molto riflettere su quanto sia indispensabile - nella vita di tutti i giorni - per moltissime persone, avere comunque un modello a riferimento, da cui attingere sperando almeno di diventarne il 10 o 50 per cento.
Una società di imitatori - di cloni a volte - dove anche essere un sosia di Vasco Rossi piuttosto che di Laura Pausini, può essere considerato un merito, perchè l'emulazione si spinge fino alle somiglianze fisiche e alla copia dei gesti magari nevrotici del modello.
Ci sono due nemici da fuggire tempestivamente: il modello di un "grande" e il modello di un "gruppo dominante"!
Entrambi sono pericolosi non solo per i più giovani, ma per tutti quanti vista la dilagante abitudine all'annullamento dello sviluppo di una vera personalità, ovviamente propria altrimenti non sarebbe personale.
Proprio in una società in cui vengono a mancare veri modelli di riferimento, modelli non perchè si siano "alzati" sopra gli altri con qualsiasi mezzo, ma perchè il loro comportamento è ammirabile per i contenuti, modelli che siano capaci di dare fiducia e di ispirare alla vita pure nelle molte difficoltà odierne, modelli che siano in grado di avviare i più giovani verso la costruzione di una loro personalità nel rispetto di tutte le forme di vita - e soprattutto delle più bisognose, modelli che non sembrino invincibili - ma invalicabili questo sì!...
Proprio in assenza completa di veri modelli, appare così urgente somigliare a qualcuno o ad un gruppo che sia universalmente riconosciuto come "al di sopra".
Ed è proprio sempre la mancanza di veri modelli di riferimento, a cui attingere senza che essi tentino di imporre la propria impronta, questa assenza - dunque - che diventa terreno fertile per la ricerca di un qualcuno-qualcosa di superiore cui appoggiarsi per crescere e per essere riconosciuti.
Riconosciuti per merito della somiglianza con qualcun altro dunque, non per la propria unicità; pare essere diventato l'unico modo per uscire dalle tenebre, per diventare visibili.
E risibili - aggiungo io!
Sicchè anche il dare una propria opinione diversa da quella del gruppo intorno o della voce più forte, è diventata un'azione temeraria; se vuoi coprirti di letame esprimi te stesso, altrimenti cerca di emulare un "modello vincente", sembra dirci il mondo circostante!
Ed è proprio ora invece che acquista maggior importanza affermare l'unicità e irripetibilità della vita: l'uguaglianza perfetta sotto la mano protettiva di Dio, contro la disarmonia coercitiva che annulla ogni forma al suo nascere per sottometterla al disegno più grande di pochi capi: un'oligarchia protetta dalle nostre mani.
Così Trasimaco:
"LA TESI POLITICA: LA GIUSTIZIA E' L'UTILE DEL PIU' FORTE."
"Ciascun governo istituisce leggi per il proprio utile; la democrazia fa leggi democratiche, la tirannide tiranniche e allo stesso modo gli altri governi. E una volta che hanno fatto le leggi, proclamano che il giusto per i governanti è ciò che è invece il loro proprio utile, e chi se ne allontana lo puniscono come trasgressore della legge ed ingiusto. Ma, se non erro, questo potere detiene la forza. Così ne viene, per chi sappia ben ragionare, che in ogni caso il giusto è sempre identico all'utile del più forte.
"LA TESI MORALE: LA GIUSTIZIA E' UN BENE ALTRUI."
"La giustizia e il giusto sono in realtà un bene altrui, un utile di chi è più forte e governa, ma un danno proprio di chi ubbidisce e serve; e l'ingiustizia è l'opposto e comanda a quelli veramente ingenui e giusti; e i sudditi fanno l'utile di chi è più forte e lo rendono felice servendolo, mentre non riescono assolutamente a rendere felici se stessi.
Parimenti può dirsi dell'annullamento del proprio io nell'altro, dove la tesi utilitarista diventa: occorre dominare per imporre schemi di ragionamento e formare (sformare!!) persone solidali al mio tornaconto; mentre la tesi morale rimane sempre: essere sè stessi e capaci di autonomia di pensiero ed azione anche quando le nostre affermazioni e le nostre azioni possono apparirci svantaggiose.
E ripeto: apparirci!
Perchè in realtà, alla fine dei conti, la personalità ci da la possibilità di agire secondo coscienza, e quindi di inseguire ideali di giustizia più perfetta se sganciati da criteri di utilitarismo; alla fine sarà anche più facile riconoscere solo Dio come Padre.
Qualcuno si chiederà perchè oggi rompo le scatole con ragionamenti simili?
Ma perchè ho un po' più di tempo per esporre qualche pensiero, e allora anche se è capodanno stappiamolo a modo nostro!
Ed è questo anche un augurio di concretezza ai più giovani, di porre fiducia in un cammino che è dentro di noi, e non seguirlo equivale a mancare di rispetto a sè stessi, quindi ad una creatura di Dio!
AUGURI A TUTTI, i letti e i meno letti!
lunedì, 2 gennaio, 2012, 09:27
AUGURI A TUTTI!!!
per un anno sereno
per un anno pieno di sorrisi
per un anno pieno di soddisfazioni personali e di lavoro
per un anno con dei nuovi bimbi....
per un anno con nuovo amore
magari per una pizza in compagnia a cui finalmente riesca a partecipare anche io!
Un abbraccio a tutti voi amici...
martedì, 3 gennaio, 2012, 10:21
Auguri a tutti!