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Quello che non capisco... 
venerdì, 13 gennaio, 2012, 11:05


Ha ancora senso restare?
Sono sempre più convinto di aver fatto il mio tempo tra queste mura mai diventate casa e questi corridoi che soffiano parole pronunciate a mezza strada tra l'accusa e il suggerimento.
Hanno senso i sacrifici che non si vedono e che qualcuno impugna come un'arma alimentando pettegolezzi e dicerie?
Più ti avvicini al Vangelo e più costituisci un problema, perché la libertà di pensiero e di movimento che Gesù si è concesso, anche a distanza di millenni, trova sempre una corrente farisaica che sceglie la forma a scapito del suo contenuto.
Dovrei essere a mio agio nel beato mondo delle gelosie, delle invidie e delle discordie?
Dovrei credere alle pretestuose motivazioni di chi avvelena l'aria per il bene di tutti?
Quello che davvero non capisco è questo continuo tirare in ballo Dio per giustificare un mondo di bassezze del tutto umane.
Per oggi mi fermo qui, ma verrà un tempo per parole più chiare e dirette.

Cometa 
venerdì, 13 gennaio, 2012, 17:38
................

comunque le stesse cose prima o poi le ritroveresti in un altro luogo...... e non so di cosa stai parlando.
E' nella natura umana alimentare la cattiveria tanto quando si riesca a trovare anche l'esatto contrario!

:BACIO:


Rué 
venerdì, 13 gennaio, 2012, 17:50
Fabio che succede?
Mi sembri inc....to di brutto!
E' evidente la tua delusione, ma di difficile comprensione la natura, anche solo per poter rispondere in maniera attinente.


dieffe 
venerdì, 13 gennaio, 2012, 18:13
Non sono incavolato, sono deluso e amareggiato.
E' vero che le stesse cose si trovano ovunque, ma è anche vero che dopo tanti anni, ricominciare altrove, ti concede di tornare a essere nuovo e di poter vedere in modo nuovo gli altri.

Rué 
venerdì, 13 gennaio, 2012, 19:01
Vorresti andare via da Santa Caterina?
Se hai in mente un progetto che ti soddisfa di più, e che pensi possa incarnare di più il tuo giusto bisogno di cristianesimo autentico, non è detto che debba sembrare una fuga; potrebbe rappresentare una crescita per tutti, per chi se na và e per chi rimane.
Secondo me oggi non è poi tanto difficile trovare persone disponibili a condividere un'idea più autentica del Vangelo; forse proprio la drastica diminuzione di credenti ha - secondo me - spinto molti credenti in una dimensione che qualcuno sbagliando - sempre secondo me - chiama estrema: in realtà calza come un guanto.
Quelli che proprio non capisco sono quelli che invece vogliono rimanere per forza attaccati a un'idea di cristianesimo, anche quando questo comporta un'annaquamnento tale del messaggio evangelico, da far credere a chi ne è al di fuori che il catechismo sia sovrapponibile ad una sorta di galateo più raffinato.
Non è mai stato facile come oggi rimanere lontani dalla chiesa senza essere criticati o schivati, questo dovrebbe aiutare a non confondere la fede con la messa della domenica.
Poi magari domani è un altro giorno e ti alzi con una dose di sopportazione ancora maggiore, e leggi la tua permanenza come un esempio insopprimibile.


Mino 
sabato, 14 gennaio, 2012, 00:22
Restare o andare, lottare per cercare di cambiare o fuggire.
Il giovane Mino è fuggito dalla parrocchia deluso dall'ambiente per cercare nuove amicizie in quel del Villagio Bellavista, per poi fuggire (per lo stesso motivo) in provincia, per poi fuggire al sud dello Stivale per una delusione amorosa.
E non contento nella soleggiata Puglia continuò a fuggire insoddisfatto degli amici gettandosi in un matrimonio molto affrettato, finito dopo sette anni di agonia con una separazione dolorosa per i genitori e per le figlie.
Ed ha continuato a fuggire, nel perido buio della sua vita, dalle conseguenze legali prodotte dai debiti, fuggire dalle sue responsabilità, fuggire senza avere il coraggio di affrontare, di spiegare e cercare di cambiare le cose.
E qualche anno fa, il non più giovane Mino è fuggito dal figlio maggiore tossico della sua compagna.
Oggi, dopo sette anni di felice convivenza, il rapporto con la mia compagna si sta incrinando; la presenza del figlio minore tornato dall'America e disordinatamente accampato nel soggiorno stravolge le nostre abitudini.
Dopo quasi due anni in cui ho sopportato questa situazione, il pensiero, ovviamente, è stato il solito: fuggire.
La mia bacheca è piena di offerte di appartamenti ammobiliati accessibili al mio portafoglio, ma sono stanco.
Ho deciso di rinunciare alla stanza che ho adibito a studio trasferendo il mio lavoro in un angolo del soggiorno; soluzione un po' scomoda forse, ma cedendogli la mia stanza riusciremo forse la mia compagna ed io a recuperare quella serenità che ci ha accompagnato da quando abbiamo ricominciato a vivere lontano dal figlio tossico.
E poi ci sono i piccoli amici a quattro zampe che ogni sera mi aspettano in giardino per la quotidiana razione di croccantini; vedendoli seguire la mia macchina mentre entro in garage mi fa capire che restare ha ancora un senso.
Buona notte

Giovanni 
domenica, 15 gennaio, 2012, 09:40
E' certo difficile dire qualcosa su un argomento cosi' delicato senza conoscere i particolari. A seconda dei casi ci sono mille ragioni per restare o per andare. Aspetto fiducioso le parole piu' chiare.

merfe 
domenica, 15 gennaio, 2012, 17:40
Cercando in rete un'ispirazione per preparare l'incontro con i giovanissimi, mi sono imbattuto in questo:

IL PRETE
Se il prete fa una predica lunga più di dieci minuti, è un parolaio;
se fa una predica corta, non sa cosa dire;
se durante la predica parla forte, allora urla e si arrabbia con tutti,
se non predica forte, non si capisce niente;
se visita i suoi fedeli, allora gironzola e non è mai in parrocchia;
se rimane a casa, non visita mai le famiglie e ama il distacco;
se in confessionale ascolta i penitenti, è interminabile;
se fa in fretta a confessare, non è capace di ascoltare;
se incomincia la messa puntualmente, il suo orologio va avanti;
se ha un piccolo ritardo, fa perdere tempo a tutta la gente;
se abbellisce la chiesa, getta via i soldi inutilmente;
se non lo fa, lascia andare tutto alla malora;
se parla con una donna, si pensa subito di costruire un romanzo rosa;
se vuol bene alla gente, è perché non la conosce;
se è giovane, non ha esperienza;
se è vecchio, non si adatta ai tempi;
se muore, non c'è nessuno che lo sostituisce!!!

dedicato a dieffe :BACIO:

Rué 
domenica, 15 gennaio, 2012, 21:05
Merfe, è bellissima questa cosa che hai messo!
E' bellissima perchè è verissima, purtroppo!
Mi fà pensare ai baffi del gatto, tanto per stare un po' con Dieffe, che se li perde o vengono mutililati, anche lui perde l'equilibrio.
Ecco, mi sà che tanta gente ha avuto qualche problema ai baffi, e non riesce a costruirsene un paio duraturo,.....temo per disinteresse!
Però sà sempre cosa dire, anche quando sarebbe meglio ascoltare, guardare, riflettere.
Mi piacciono i sacerdoti con la voce che osa e sconfinano nella loro omelia, e arrivano a toccarti il cuore con cose tanto semplici che pensavi parlasse di cose sue e invece, mi piace quando non capisci l'attinenza col Vangelo e fà un giro lungo e invece alla fine "quando torna" capisci che era maledettamente ispirato e ti porta via...con lui.
Mi piace quando vieni a conoscenza che le sue parole tutti i giorni si alzano dal foglio, e arrivano dal drogato, dalla prostituta, dal poveraccio, dal carcerato, dal malato,.... in formato uomo!
Mi piace accorgermi che sacerdoti così ce ne sono, e ce ne sono pure parecchi e sanno parlarti anche in confessionale come ti immagini da un Padre buono e misericordioso, mi piace accorgermi che sacerdoti che sono un esempio per la comunità e un Maestro che ti cammina avanti ce ne sono.
E mi preoccupo semmai che il domani non possa avere un seguito di personalità così dannatamente Importanti e insostituibili, mi preoccupo che il futuro si porti via anche la voglia di suggerire ad un figlio la via sacerdotale...
Ma poi osservo che in persone provenienti da altri paesi che noi riteniamo sottosviluppati, arrivano esempi anche di giovani con un cuore grosso così e una mente adeguata.
E mi sollevo!
Dedicato a tutti i sacerdoti!
Abbiamo bisogno di grandi sacerdoti e grandi laici che siano pronti a morire su quella croce.
Per esempio!!

Cometa 
domenica, 15 gennaio, 2012, 21:56
DEDICATO A DIEFFE!!!!!!!!!!!!!!
grazie Merfe per aver dato voce ai pensieri di tanti di noi


:BACIO:

Commenti 

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