giovedì, 12 aprile, 2012, 18:57
Non è più il tempo dei piccoli fogli di carta che scivolavano da una mano all'altra con il rossore delle guance e l'ansiosa attesa di una risposta che confermasse uno stesso sentimento...
Oggi l'amore si scrive a caratteri cubitali e si urla con disinvoltura in ogni dove: sulle pagine di un social network, in un salotto televisivo o sulle pareti di una casa d'epoca.
Oggi la misura dell'amore è pari all'ostentazione di cui non si può che andare fieri e intenso come un pessimo deodorante che annuncia l'ingresso dell'amante qualche decina di metri prima del suo arrivo.
L'unica controindicazione di questo amore urlato è che passa come la febbre, così com'è venuto se n'è già andato e, svanisce, prima che l'emozione possa diventare un sentimento degno di questo nome.
La tinta indelebile cattura la superficie di un sottopassaggio o si aggancia con un lucchetto a un ponte che passa con eleganza dai tre metri sopra al cielo a quelli sotto terra.
domenica, 15 aprile, 2012, 19:33
è vero che a volte sei così felice che avresti voglia di urlarlo e farlo sapere a tutto il mondo, ma anche io trovo che ultimamente si esageri un po'...e si perdano tante piccole gioie del tenere il tutto un po' più nascosto e riservato!
domenica, 15 aprile, 2012, 23:12
L'ABITO DEI MORMONI...
Ma anche quello dei testimoni di Geova, è sempre stato esagerato: giacca e cravatta impeccabili, scarpe lucide e cartella al fondo del braccio a completare il quadretto!
Un po' come i venditori della Folletto...
Penso che le cose finte vadano urlate e sottoposte a continui esami di estetica ed esposte ad azioni plateali esagerate...
Per raccontarsi - prima ancora che raccontare - che c'è del vero e così grosso che abbisogna di intere facciate e schermi televisivi, per contenere un sentimento e una realtà tanto esagerata...
Peccato che il sentimento làtiti, e si nasconda proprio in quella paura d'amare che poi necessita di un urlo potente per crederlo e farlo credere agli altri, nella speranza che poi siano gli altri e la leggenda che si costruisce a raccontarci di ritorno quanto ci amiamo.
Sarebbe molto meglio non baciare per gioco e sottomettersi all'urlo del sentimento che detta pudore ma non paura!
Ma i genitori dove sono, dallo psicoanalista?????
Poche certezze forse, ma incontrovertibili e soffiate su candide carezze e anche qualche ruvida incazzatura passeggera, sarebbero più significanti di un silenzio che interroga continuamente il muro...
E il muro è l'unica via e l'unico insegnamento che molti giovani oggi ricevono da genitori troppo impegnati a cercare sé stessi, ma mai a farsi trovare dai figli...