giovedì, 4 ottobre, 2012, 11:10
Resto sullo stesso pensiero e non importa se il mondo va avanti, se non è più tempo di fermarsi in uno stesso posto, con la medesima voce o con le parole che appartengono al giorno ch'è andato.
C'è un calendario che scorre anonimamente e consuma l'apparenza della novità e, una meridiana interiore che può decidere il peso e la profondità di un istante ripetuto sino a quando l'accordo desidera risuonare per contemplare l'eterno, l'infinito e l'assoluto.
C'è un mondo che cambia confezione e resta identico a quello precedente e un universo che muta ed evolve senza concedere nulla alle esigenze del mercato.
Si può scegliere, si deve scegliere e non è fantasia l'alternativa all'involucro che non si accontenta di abitare una bella casa vuota, ma prende in seria considerazione la qualità e il senso delle relazioni.
Mille contatti non valgono una sola amicizia e cento visite a una pagina non significano niente quando nessuno bussa più alla tua porta.
Sono stanco di confondere la condivisione di una fotografia o di parole che qualcun altro ha scritto al posto mio, con il calore di una tazzina di caffè presa in compagnia di un respiro e di un pensiero che distinguono ancora il pubblico dal privato.
Sono stanco di leggere e scrivere fragili sensazioni che si pronunciano con la profondità usa e getta degli aforismi di un cioccolatino.
Voglio leggere con più calma un libro e smettere di divorare le pagine per arrivare all'epilogo, vorrei ascoltare con più partecipazione una canzone datata e rivedere con maggiore attenzione un film di cui mi è sfuggito qualcosa d'importante.
Desidero contemplare la lentezza di una chiocciola e portarmi sempre addosso la mia casa.
C'è un tempo che deve semplicemente trascorrere e un tempo che deve fare una sosta per concedersi il lusso di restare.
giovedì, 4 ottobre, 2012, 18:43
Uso FB come fonte di notizie alternative, e se io abitassi in Italia (o in Francia) e non in USA, probabilmente non lo userei. Chiacchierei con i miei amici, che qui non ho.giovedì, 4 ottobre, 2012, 19:09
Se abitassi negli Stati Uniti continuerei a usarlo anch'io! lunedì, 8 ottobre, 2012, 10:49
Qualche settimana fa leggevo in un'intervista ad uno scrittore (Jonathan Franzen, non so chi sia) una frase che mi ha colpito e mi da qualche spunto per il dopocresima:
"Comprendo quanto sia rassicurante appartenere a una folla, fare quello che fanno tutti, piegarsi alle logiche della tecnologia o del mercato, lasciarsi trascinare. [...] Non avrete ricordi delle ore trascore a confrontare le applicazioni dell'iPhone o a leggere i feed di tweeter o a personalizzare la vostra pagina facebook; quelle ore scompariranno dalla vostra vita. Le ore che ricorderete sono quelle delle dolore, della gioia, delle scelte difficili, del coinvolgimento e delle separazioni, quelle in cui non sarete stati come tutti gli altri; e il vostro compito come esseri umani sarà quello di integrare questi ricordi in una narrazione unica, che possa aiutarvi a decidere come proseguire nella vostra vita."
lunedì, 8 ottobre, 2012, 12:30
E' l'autore di due libri che mi sono piaciuti molto: "Le correzioni" e l'ultimo "Libertà". Sono romanzi impegnativi, ma vale la spesa di leggerli.mercoledì, 10 ottobre, 2012, 19:01
appena riesco vedrò di leggerli!