venerdì, 26 ottobre, 2012, 08:23
Non si affida ai numeri della prossima estrazione e non ha bisogno di essere grattata in una cartolina multicolore: la fortuna che non vedi non ha paura di passare sotto a una scala, affronta serenamente un venerdì diciassette e siede a tavola anche in tredici.
La fortuna che non vedi è nel tuo sguardo, ma con gli occhi chiusi è difficile distinguere quello che puoi realizzare e rischi di confonderlo con una delle tante velleità pronte a chiamare in causa la responsabilità del fato, del caso o del destino.
La fortuna che non vedi è nelle mani che puoi tendere a un cielo passivo o rendere operose muovendo il pensiero con le tue stesse dita.
La fortuna che non vedi è il profumo di un mattino che può svegliarsi riposato o perdersi tra le lenzuola di una notte senza fine.
La fortuna che non vedi è nel sapore del pane, ma anche il pane procura nausea dopo una qualunque indigestione.
La fortuna che vedi è nelle parole pronunciate a bassa voce e se continui a urlare non c'è alcuna speranza che possano raggiungerti.
La fortuna che non vedi è quel sesto senso che può portarti in una terra tutta da esplorare dove una fede anche piccola e modesta, è più che sufficiente per affrontare il proprio viaggio senza alcuna necessità di toccare ferro o di cercare rifugio in un cornetto.
venerdì, 26 ottobre, 2012, 16:11
la fortuna.......
è che nonostante tutto sono una persona fortunata.
difficile è ricordarselo tutti i giorni.
come al solito grazie per le belle parole.
sabato, 27 ottobre, 2012, 10:34
La fortuna che speri investendo bene i tuoi capitali...
E quell'altra che spendi per adeguarti agli altri, per non apparire diverso, per il timore di essere giudicato; mentre è proprio quella diversità che avresti bisogno di esprimere per accorgerti di esserci e di valere qualcosa anche; ma il timore è sempre più forte!
La sfortuna di vivere in un momento in cui lo stetoscopio più considerato non è quello che ascolta i cuori, ma quell'altro che ascolta i portafogli...
La sfortuna a cui l'attualità ci ha abituato: due sguardi per capire se sei in o out; senza vie di mezzo, senza vie collaterali, solo un triste incrocio al quale devi sempre dare la precedenza a chi conta e prendertela su chi non conta...
La sfortuna di fare tanti incontri, e di considerare utili quelli che avranno un ritorno economico, e di coltivarli; mentre poi lasciarsi sfuggire dalle mani quelli che davvero potrebbero impreziosire la nostra vita...
La fortuna - comunque - che ci sia ancora qualcuno che fa riflettere su queste cose, e investe nel tempo e nei pensieri e nelle azioni ciò che altri investono in un puntuale fallimento di un successo economico.