martedì, 19 febbraio, 2013, 10:01
Potrei non seguirti.
Potrei scegliere di andare altrove.
Non sei ancora stanco di affrontare qualsiasi cosa riducendo sempre più le voci della responsabilità e dell'impegno?
Non sei ancora stanco di vivere una vita perennemente in saldo di fine stagione?
Potrei non seguirti in quelle contorsioni lessicali che per giustificare l'indolenza e l'accidia, chiamano in causa la flessibilità del pensiero che trova sempre una strada per continuare a fare quel che meglio desidera.
Potrei non seguirti in questo ridimensionamento valoriale che salva l'etichetta e butta nel gabinetto il contenuto.
Hai imparato tutte quelle parole con l'unico obiettivo di poter vendere per giusto l'iniquo?
Hai appreso tanta di quella logica per rivestire di ragione l'individualismo e l'egoncentrismo di una società che non esiste mentre parcheggi in doppia fila, ma dovrebbe magicamente comparire quando rivendichi un qualunque servizio...
Hai calcolato tutto con un pallottoliere taroccato e ti lamenti se qualcun altro ha avuto la stessa idea?
La realtà dei fatti dice semplicemente che la vita va avanti solo se qualcuno ha coraggio e fegato per chiudere i propri conti, con quella sconosciuta generosità che paga di persona anche il debito degli altri.