venerdì, 22 febbraio, 2013, 08:18
Sotto la doccia canticchio "Devo stare molto calmo" di Neffa: è più sanremese dell'intero festival con quel ritornello che, più cantabile di così non potrebbe proprio essere.
Sanremo se ne va in fretta e lascia poco o nulla, come al solito. Si consuma con tale velocità che, verrebbe da chiedersi, se sia davvero il caso d'investire tutti quei soldi in comici, vallettizzette, faziosi e tutto il resto.
Sanremo raggiunge sempre gli ascolti desiderati, anche perché tutto si ferma in quella settimana e nessuno si permette il lusso di provare a fargli concorrenza.
Sanremo e le sue canzoni di presunta qualità, perché Fazio e di sinistra e la sinistra è sempre sinonimo di cultura...
Sanremo e Crozza che mi fa rimpiangere il Bagaglino con la sua propaganda berlusconiana: la sua ossessione per Berlusconi è meglio di qualsiasi spot elettorale.
Sanremo e la sua scenografia che poteva essere quella di "Vieni via con me" o di qualunque altra trasmissione di Fabio Fazio.
Sanremo e la Litti che... meglio a piccole dosi!
Sanremo e il dazio che continua a pagare ai talent...
Sanremo fèstival o festivàl?
Sanremo è sempre sanremo, ma restituitemi Pippo Baudo!
venerdì, 22 febbraio, 2013, 22:25
E te lo hanno restituito, nello splendore dei suoi circa 80 anni portati abbastanza bene.
Non lo vedevo da tempo, e rivederlo invecchiato imbiancato e con meno capelli mi ha ricordato l'incontro di due anni fa con gli amici d'infanzia.
Non ho visto Sanremo, come tutti gli anni, nonostante gli sforzi della mia coinquilina nonchè compagna.
Ma il computer è posizionato nella stessa stanza, e pur non guardando, sono stato costretto ad ascoltare.
Mi sono volutamente perso la serata di martedì perchè c'era di meglio sul canale premium in diretta dal Celtic Park.
Sulla qualità delle canzoni preferisco non pronunciarmi, ma il solo fatto che non ne ricordi nessuna fa capire che sotto la doccia preferisco canticchiare Battisti.
Il desiderio di non contrubuire a questo sperpero di denaro pagando il canone, è svanito dopo aver visto Fiorello interpretare la storia di Domenico Modugno.
Ogni tanto qualcosa di piacevole si riesce anche a produrre.
sabato, 23 febbraio, 2013, 11:22
Il dopo-festival rassomiglia tantissimo al prima-festival...
Chi lo attendeva prima, ha avuto il suo momento di gloria nei 5 giorni della rappresentazione e poi ora qualcosa da canticchiare per ricordare fino all'attesa del prossimo festival...
Chi non lo attendeva prima, ha ignorato la sua rappresentazione e non sa nemmeno chi si sia esibito e le canzoni; tanto è sempre più grave lo scollamento tra la musica popolare che è vissuta impregnata di umanità fino a circa un secolo fa, e la musica della tv e delle radio di oggi che si nutre di euro e copertine ignorando la vita e il genere umano, tranne che nel "formato "cliente"...
Tanto bella e nutrita la prima (musica popolare): lontana da qualsiasi pensiero di ritorno economico, raccontava davvero la vita dei popoli senza tentare di stupire nessuno ne assecondare qualcuno; tanto odiata e insignificante la seconda (musica industriale) che ha come prima tappa il successo e il guadagno, e si scorda di intonarsi sulla vita...
E si sa: chi si accontenta del guadagno economico è costretto a rinunciare ad ogni altra forma di arricchimento...