lunedì, 4 marzo, 2013, 08:15
Nelle cose che hanno fine c'è traccia di una realtà che non è corruttibile. Il pensiero e l'idea hanno forse un inizio o una fine?
Un uomo immagina una ruota e la materia può girare e diventare carro o giostra per l'utilità o per il divertimento dell'uomo saggio che osserva con stupore.
E se all'inzio o, in quello che alcuni chiamano come tale, una realtà densa e calda diede modo al nostro universo di espandersi, continuo a chiedermi chi ebbe questa idea bizzarra e per quale motivo la mise in pratica.
Io credo in un Dio che è sempre dalla parte di chi cerca con sincerità una risposta.
E' importante riconoscere che Dio non è il nemico delle domande come talvolta, qualcuno vorrebbe farci credere.
Dal Vangelo di Luca
Un dottore della legge gli rivolse la parola protestando: «Maestro, parlando così offendi anche noi!».
Ed egli rispose: « Guai anche a voi, dottori della legge! Perché imponete agli uomini dei pesi insopportabili, mentre voi non li toccate neppure con un dito.
Guai a voi che innalzate sepolcri ai profeti, mentre i vostri padri li hanno uccisi! Voi, così, siete testimoni e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite i sepolcri. Per questo, appunto, la Sapienza di Dio ha detto: ‘Io manderò loro profeti e apostoli: uccideranno gli uni e perseguiteranno gli altri, affinché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti versato fin dalla creazione del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, ucciso fra l’altare e il Tempio!».
Sì, io ve lo dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione!
Guai a voi dottori della legge! Perché avete preso la chiave della scienza, ma non siete entrati voi e lo avete impedito a quelli che volevano entrare!».
Nessuno ha il diritto di fermare il movimento interiore della coscienza di un uomo, e nessuno ha ricevuto il compito di vietare l'ingresso in quel mondo di domande che cercano un senso per la propria vita e per quella dei propri fratelli.
Però, a volte, è tanto comodo smettere di cercare e accontentarsi di un pugno di convinzioni e di abitudini che ripetono sé stesse con una certa indolenza.
Davvero sto ancora cercando?
O forse la mia ricerca si è persa e ho iniziato a barare come fanno un buon numero di adulti?
Come reagisco di fronte alle domande per cui non ho risposta?
Sono fonte d'inquietudine?
Cerco una via d'uscita e uso parole per confondere quel che non so chiarire?
Cerco di far tornare i conti in ogni modo o so accettare che un'incognita resti tale?
Sono d'aiuto a chi è nella stagione in cui queste domande prendono vita e diventano fondamentali per il proprio sviluppo?
Una preghiera per concludere:
Signore aiutami a cercare l'infinito
a contemplarlo per un istante
e a ritornare alle cose finite
con la leggerezza e l'ironia
di chi accetta il proprio limite
e sorride di ogni cosa che non capisce.
martedì, 5 marzo, 2013, 12:13
grazie don di questi spunti di riflessione mercoledì, 6 marzo, 2013, 10:34
domenica, 10 marzo, 2013, 23:10
Dio nemico delle domande? Per fortuna no! Anzi, lo ringrazio perchè quel punto interrogativo che mi segue da sempre come la mia ombra mi aiuta a crescere ogni giorno!Chi ha deciso di disfarsene forse ha perso un tesoro......