venerdì, 8 marzo, 2013, 08:27
Dal Vangelo di Luca
Disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Per quale motivo ti definisci credente se non conosci neanche la più piccola parte dei contenuti in cui dici di credere?
E' sufficiente un certificato di battesimo o di cresima per attestare la propria fede?
Un matrimonio celebrato in chiesa o la partecipazione a un funerale sono segni che definiscono in modo automatico il proprio credo in Dio e nella Chiesa?
E' davvero sempre lecito pretendere che la Chiesa risponda alle proprie aspettative, quando si ignorano del tutto le finalità e il cammino di una comunità cristiana?
Una fede di questo genere non serve a niente e a nessuno: è una giostra che ripete stancamente parole lontane dalla vita e gesti che si svuotano di ogni significato.
domenica, 10 marzo, 2013, 23:02
Credere....essere sicuri di essere parte integrante e attiva del progetto di Dio, con le proprie capacità ed i propri limiti...
Fede.....avere fiducia in se stessi, nell'uomo, nella possibilità di avere la risposta giusta al momento giusto perchè si è pienamente convinti che Dio ci abbia dotati di tutti gli optional!
Quando penso a tutto ciò, il cuore si alleggerisce e sono felice!