martedì, 18 giugno, 2013, 12:04
Se mi svegli al mattino, e senza troppe parole mi suggerisci che questo giorno è ancora mio...
Se mi regali un'intuizione e le parole per poter raccontare quel di più che dà senso alle ragioni di un cuore...
Se una persona suona il mio campanello e mi racconta lo stesso orizzonte che appartiene al mio sguardo...
Devo prendere sul serio quello sguardo che conserva la memoria lontana di un bambino senza tradire l'esperienza e la saggezza dell'adulto?
In altre circostanze, avrei vivisezionato quel sogno, sino a riconsegnarlo ancora intatto nel suo imballo, con tutte le osservazioni e le motivazioni per rendere ragionevole un rifiuto.
Al contrario, mi ritrovo ancora con quel sogno tra le mani e in attesa di ricevere le istruzioni per poterlo realizzare...
E' una cosa da folli, ma non sono io quello sano di mente e sto diventando responsabile della mia follia; forse è davvero il tempo di considerare il limite come una risorsa, di chiudere gli occhi e di lasciarmi andare...
Chi mi custodisce sorreggerà il volo e l'unico vero ostacolo non è nelle difficoltà che incontrerò, ma in quella voce interiore che bolla come impossibile quello che inevitabilmente, sottrae dalle proprie sicurezze.
Chi mi custodisce, suggerirà anche le traiettorie di questo volo estivo che precede il mio autunno.
mercoledì, 19 giugno, 2013, 22:59
....in attesa di ricevere le istruzioni...che bella frase! Hai riassunto in una frase quello che provo in questo momento! Credo di aver capito cosa devo fare, ma come ancora non lo so. Così alzo gli occhi al cielo (o cerco dentro di me, perché Dio occupa una parte della mia casa interiore)e chiedo un segno, anche semplice. Oppure chiedo la capacità di riconoscerlo il segno......