giovedì, 22 agosto, 2013, 18:50
Io non sono ansia anche se questo mondo mi mette a dura prova e ho bisogno di meditare sempre di più per difendermi...
Io non sono ansia; conosco bene quel morso allo stomaco e più volte al giorno devo allentare quella presa che produce inutile sofferenza, ma non confondo quel che sono con la carezza di un demone insoddisfatto.
Io non sono ansia e mangio un quadretto di cioccolato per sorridere o ascolto musica che rilassa le pareti del mio corpo per ritornare in equilibrio.
Io non sono ansia; frequento tante persone con delle punte temibili di angoscia e in più di un caso non se ne rendono neanche conto.
Non si fermano un solo istante, mangiano pessimo cibo senza dire un grazie, bevono zuccheri in continuazione e ignorano che in loro assenza diventano di pessimo umore.
Io non sono ansia e tiro fuori le unghie con chi esige la mia presenza come se fosse una prestazione che si può pretendere sulla base di un onorario o di un prezzo.
Io non sono ansia, perché non tutto può essere controllato e la vita risponde spesso con incognite che non si possono prevedere, incontri inaspettati e inopportuni e pagine dolorose per cui non esistono corsi di formazione.
Io non sono ansia e assumo la posizione del feto per ritrovare la quiete che solo una madre ti può dare.
Io non sono ansia e vorrei aiutarti, ma devo accettare che ci sono limiti precisi che non mi è dato superare.
Io non sono ansia e per poterti parlare, devo rientrare ogni giorno in me stesso, guardare con onestà alla vita come alla morte e accettare un fardello di sofferenza che appartiene a tutti quelli che chiamano le cose col loro nome.
Io non sono ansia e non so che farmene di un dio minore che si assume come quattro gocce di Lexotan.
Io non sono ansia e devo ripeterlo a me stesso per ricomporre un'immagine serena che non rinuncia a prendere quota e a tracciare il volo di una vita che abbia un senso.