sabato, 7 settembre, 2013, 10:51
Quando sono gratitudine io sono il giardino...
Sono il filo d'erba e la goccia di rugiada di un mattino sul finire dell'estate.
Sono il vecchio pino e la sua voglia di puntare dritto verso il cielo per ospitare il nido delle ghiandaie e dei codirossi.
Sono il fiore del trifoglio che sa bene chi sia il sarto capace di vestirgli addosso tanta bellezza.
Sono la vecchia gatta che chiede ancora una coccola e ti rasserena quando viene sera.
Sono la mano che ascolta il canto della rosa e il piede che si sposta se vede una formica o una cavalletta.
Sono la coscienza che tutto unisce e nulla separa.
E se ti sembra folle quello che sto dicendo, allora, cerca un attimo di gratitudine e scoprirai che anche un mondo ferito come quello in cui vivi, può e deve essere letto con la consapevolezza di un cuore aperto...
Un attimo di gratitudine e il cuore può lasciare uscire il dolore e la sofferenza che ti ostini a trattenere inutilmente.
Un attimo di gratitudine e diventi la casa che hai sognato e per cui provi nostalgia.
Un attimo di gratitudine e puoi smettere di osservare il giardino, perché questa volta il giardino sei tu.