mercoledì, 18 settembre, 2013, 16:56
L'io differente ti sorprende e già non sei più tu.
Sei un attimo più in là, una domanda si aggiunge alla tua identità e mentre saluti la fotografia di quel che sei stato, si affaccia alla mente un nuovo pensiero che anticipa quello tra poco sarai.
L'io differente abbandona il transito di ogni immagine e non teme l'incertezza: lascia sulla panchina una vecchia abitudine e dà il benvenuto a un altro te stesso che meglio rappresenta quel che sei diventato.
L'io differente ascolta il mondo e quando ha capito l'antifona, lo lascia girare con le sue vecchie convinzioni e riprende il proprio cammino.
Non è sempre simpatico, l'io differente non ha bisogno d'applausi e obbedisce nel profondo a quel desiderio di crescere che ripudia l'omologazione dell'essere adulto.
L'io differente saluta e ringrazia il giorno che se n'è appena andato e subito dopo si rivolge dove l'aurora va a presentare il nuovo mattino.
sabato, 28 settembre, 2013, 10:59
Quando il sole muore all'orizzonte
Voltati,
Nascerà domattina all'orizzonte opposto!
Così scrivevo e cantavo in una canzone una decina d'anni fa, quando ancora quell'io differente non era arrivato...
Forse una speranza, un'anelare a qualcosa di superiore cui sentivo di appartenere, nonostante la mia porta chiusa a Cristo...
Una porta rimaneva rigorosamente serrata: quella della speranza, un'altra rimaneva ugualmente chiusa: quella della fiducia, ma una era già aperta: "quel desiderio di crescere che ripudia l'omologazione dell'essere adulto".
E poi c'era sotto sotto una sfocata immagine di un disegno superiore, difficile da decifrare; nel quale era inserita anche la mia vita di "cascato" sulla terra da chissà quale volontà, da chissà quale vita preesistente...
E da quell'immagine sfocata - che è già in ciascuno di noi - bisogna avere la forza di risalire al suo contenuto e al suo autore, bisogna zittire la propria superbia che crea stanchezza visiva e lasciarsi condurre la mano sulle tracce di quell'icona nascosta che è in noi!
