venerdì, 29 agosto, 2014, 09:28
Io ricordo altre connessioni; quelle che univano la mente al cuore, il pensiero alla ragione, i piedi alla terra.
Io ricordo il cinguettio degli uccelli e contemplo ancora il mistero delle ali distese che suggerivano un'idea di libertà così lontana dall'ostentazione pubblica di quello che, meglio sarebbe, se restasse privato.
Io ricordo una piazza in cui era lecito incontrarsi senza chiamare in causa il resto del mondo, dimenticando le persone che in un preciso istante sono con noi.
Io ricordo le pagine dei libri e il profumo della carta nei lunghi pomeriggi in una biblioteca e non provo la stessa vertigine quando allungo l'indice e incontro la freddezza di uno schermo.
Io ricordo un televisore che si accendeva a determinate ore e restava muto per buona parte del giorno, ricordo una televisione con meno canali e più contenuti, ricordo un solo apparecchio per ogni comunità familiare.
Io ricordo le pagine di un quotidiano che distingueva la cronaca dal gossip, la notizia dall'opinione, la politica dallo sport.
Io ricordo bambini che potevano giocare anche senza una società sportiva, per il puro divertimento di trascorrere ore e ore con i propri amici.
Io ricordo le fontane che placavano la sete più di quanto non riescano a fare i quintali di lattine colme di inutili zuccheri, coloranti e addittivi.
Io ricordo un secolo che non c'è più e sono sempre meno interessato a quello presente...
Cerco di usare con moderazione quanto mi offre la tecnologia del momento e sono consapevole che quegli stessi oggetti in più di una circostanza abbiano migliorato le nostre vite. Nello stesso tempo, mi rendo conto di dover mettere un freno a quelle facilitazioni che troppo spesso, trasmutano il mio essere persona in un banale consumatore.
Non voglio rinuciare a correre su un prato e non ho bisogno di telefonare a chi vedrò tra dieci minuti.
Posso trattenere un pensiero, metterlo in attesa, provare a vedere se domani avrò ancora lo stesso desiderio di condividerlo.
Perché in ultima istanza, non sono uno smarthphone o un televisore il vero problema, ma la libertà di poter scegliere quando, se e per quale motivo risulta opportuno farne a meno.
sabato, 30 agosto, 2014, 15:07
Ciao Dieffe, lieto di rileggerti su queste "pagine", sempre virtuali ma un po' meno affollate.
Ciao a tutti gli amici del blog.