mercoledì, 24 settembre, 2014, 18:28
Non è poi così muta
la voce che non c'è,
parla e dice comunque...
chi è solito ascoltare
la riconosce facilmente
quando canta lo storno
dove scorre il ruscello
nell'inverno di un abete
lo sguardo e l'orizzonte
la barca ferma sul lago
una ferita in guarigione
un'emozione consapevole
il dono di una lacrima
un sorriso è già altrove,
concede tempo al tempo
occupa il suo spazio
scioglie brevi pensieri
dove essere è sufficiente
per affrontare il viaggio
e dopo il nulla delle urla
oltre la fiera del desiderio
si può rincasare a sera
colmare un bicchiere
svuotarlo lentamente
e poi chiudere gli occhi.