giovedì, 9 ottobre, 2014, 08:30
Le porte si possono lasciare aperte in estate, ma è buona cosa chiuderle prima che arrivi l'inverno.
Qualcuno è arrivato e qualcuno è andato via; non posso pesare il mio passato con la bilancia del presente e non ha senso restare prigionieri di un'idea ormai incapace di dialogare coi propri giorni.
Le parole sanno trasformare in tragedie anche le cose più piccole del mondo reale, ma se provi a interrogarti sull'esatto contenuto dei termini e ti allontani da ortografia, grammatica e sintassi, a volte quel che resta è proprio niente.
Se le sbarre di una prigione sono ferro e acciaio, la reclusione è un obbligo, la pena devi scontarla sino in fondo...
Se l'ostacolo che si frappone tra sé stessi e la libertà è solo finzione letteraria, allora, basta prescriversi a matita un'ora d'aria e tutto si dissolve.
E' sempre così necessario capire?
Quando comprendere è inutile dispendio d'energie, è più salutare voltare pagina, concedersi un anacoluto o i punti di sospensione e procedere altrove.
Buongiorno vita!