lunedì, 20 ottobre, 2014, 16:29
Si esulta sino a morire...
In una domenica qualunque, giocando con un pallone, segnando la rete del pareggio, si esulta e si muore.
In un paese come l'India, ma poteva capitare ovunque...
Anni ventuno e una giravolta nel cielo per imitare il vecchio campione tedesco: è tanto strano che da un lato qualcuno cerchi di essere originale e dall'altro si conceda all'imitazione.
Un violino a bordo campo, una danza nei pressi della bandierina, un mitra spianato, un cuore tra le dita o le mani alzate del tempo che fu.
E' bello e giusto esultare, ma distendere le mani verso il cielo è più che sufficiente e non sei certo più bravo perché esegui un salto mortale.
Qualcuno sorride perché riesce a trovare divertente la scena di un ragazzo che muore per una sciocca capriola eseguita male.
Il grande spettacolo è ormai parola più che azione e non saprei dire se davvero è ancora sport quel mare di creste che corrono con scarpette di due colori e infiammano il circo, di chi ha bisogno di un nemico e non di un avversario, per sentirsi vivo.
La moviola in campo ci avrebbe permesso di rivedere la morte di un ragazzo e magari di condividerla su facebook.
La moviola nel mondo del pensiero, forse, ci aiuterebbe a ridimensionare lo spettacolo e a mettere a nudo la pochezza delle sue presunte esigenze.