martedì, 27 gennaio, 2015, 15:58
Le parabole sono nate per essere raccontate, una, cento, mille volte...
La tua voce evoca immagini che qualcun altro prenderà in considerazione da un altro punto di vista e le parole che hai appena pronunciato, si arricchiranno presto di nuovi particolari.
C'è un tempo in cui ti sei identificato col terreno sassoso e un altro tempo in cui sei cresciuto troppo in fretta per accorgerti che senza radici non si può andare molto lontano.
C'è un tempo in cui hai pensato di poter mettere giovani piante e arbusti pungenti nello stesso terreno e un tempo in cui hai conosciuto la soddisfazione di un piccolo o grande raccolto.
Penso di essere stato un po' tutti i terreni descritti nella parabola e l'aver dato frutto oggi, non significa che da questo momento in poi, il raccolto sarà garantito.
Ogni singolo istante può rendere un terreno fertile, ma è vero anche il contrario.
Se smetto di ascoltare sono di nuovo al punto di partenza.
Se smetto di raccontare la parabola che mi è stata donata, corro il rischio d'illudermi di averla capita una volta per tutte. Non è così!