venerdì, 6 febbraio, 2015, 16:22
Ogni tanto è bene prendere le distanze, restare in disparte per rigenerare tanto il fisico quanto lo spirito.
I discepoli di Gesù sono animati da buone intenzioni, si dedicano generosamente alla missione ricevuta, ma non hanno ancora nessuna esperienza e faticano a valutare sino a che punto è opportuno tirare la corda.
E' Gesù stesso a invitarli a riprendere fiato, a suggerirgli quell'attimo di quiete che è indispensabile per poter continuare a servire mantenendo l'equilibrio necessario per non lasciarsi travolgere dagli eventi.
Il tempo della preghiera, della meditazione e della contemplazione è prezioso per non smarrire le motivazioni che guidano il nostro agire.
Restare in disparte, ogni tanto, non è una scelta egoistica: se il discepolo continua a cercare di rispondere a tutte le richieste, spesso disordinate e un po' fuorvianti, prima o poi, scoprirà di non avere più nulla da dare, di essersi impoverito e svuotato. E quel che è peggio, non ricorderà neanche più perché si è ritrovato in quella condizione.