mercoledì, 18 febbraio, 2015, 16:52
Ci vuole un solo istante per perdersi e a volte, una vita intera per potersi ritrovare.
La discesa è invitante e sono tanti quelli che la imboccano senza chiedersi più di tanto, se davvero conduce dove si desidera arrivare.
Per affrontare la salita è necessario alleggerirsi, lasciare a valle tutto ciò che complica inutilmente il cammino senza dimenticare quel che veramente è essenziale.
Quando ti spogli di qualcosa che sembra appartenerti, hai l'impressione di perdere te stesso, ma se consideri le cose quando è passato un po' di tempo, prendi coscienza di essere ancora te stesso.
Abbandonare i movimenti del proprio ego è doloroso; quella voce dentro continua a raccontarti che se vuoi essere veramente te stesso hai bisogno di quell'oggetto, di quel vestito, di quell'opinione, di quel riconoscimento, di quell'approvazione...
Eppure, dopo la fatica iniziale, l'illusione si dissolve e tu sei ancora tu, e ti viene la voglia di accelerare il passo e di continuare.
La giusta direzione non conosce saldi di fine stagione, sconti per addetti ai lavori o scorciatoie per esperti.
La giusta direzione, quella che Gesù chiama croce, ti spoglia un po' alla volta del superfluo e ti rivela il senso di ciò che realmente ha valore nella tua vita.
La giusta direzione è un dolce svetirsi d'ogni apparenza per ritrovare la verità profonda di quel che sarai.