domenica, 22 febbraio, 2015, 17:24
Se non divori avidamente il tuo pane e scegli di spezzarlo e condividerlo con chi ha fame, puoi già sognare un mondo nuovo.
Se consideri il freddo di chi sta tremando e dividi generosamente la tua coperta, il vecchio universo ti sta già abbandonando.
Se chiami per nome lo straniero e lo accogli sino a quando ti diventa familiare, scoprirai di essere meno estraneo anche a te stesso.
Se la semplicità di un bicchiere d'acqua placa la sete di chi ha bussato alla tua porta, l'aridità lascerà i tuoi giorni.
Se farai visita a un malato, sarai tu la medicina che può guarire sia la tua sofferenza che quella del fratello.
Se rinuncerai al facile giudizio e continuerai a rispettare chi ha sbagliato, tornerai incredibilmente ricco dal tuo viaggio.
Perché l'ingresso per il nuovo mondo non è una questione di parole difficili e complicate, ma di gesti concreti che si ripetono ogni giorno.
Perché quel Dio che veneri nell'alto dei cieli, continua a scendere sulla terra e ad assumere il volto e il nome del tuo fratello e del suo bisogno.