lunedì, 2 marzo, 2015, 16:51
Abbiamo ancora la pessima abitudine di caricare le spalle dei nostri fratelli con i pesi che non intendiamo portare in prima persona.
Al di là delle dichiarazioni della sera del Giovedì Santo, continuiamo a pensare che il più piccolo deve "servire" chi è più grande e giustifichiamo tutte le aberrazioni di un potere che fa la ruota come il pavone e riscuote non pochi applausi.
Nel nome di un padre molto "umano" costringiamo un buon numero di fratelli nella giostra dei figli di un dio minore.
Nel nome del Padre di Gesù, i più grandi devono chinarsi verso i più piccoli.
Nel nome del Padre di Gesù, l'unico potere degno di questo nome è nuda responsabilità verso i più deboli.
Nel nome del Padre di Gesù, il concetto di "carriera ecclesiastica" non può che suscitare l'ilarità promessa.
La realtà è così semplice, forse un po' troppo semplice per essere presa in seria considerazione: uno è il Padre e voi siete tutti fratelli.