lunedì, 9 marzo, 2015, 16:38
Se conservo gli appunti che evidenziano le offese subite e ho deciso che oltre non si può proprio andare, la vita continuerà a starmi stretta e il desiderio di pareggiare i conti non sarà mai sazio sino a quando non scaglierò la pietra che comunque tengo in mano.
L'incognita del perdono, quando è reale, ha lasciato andare il passato e ogni rancore per fare spazio alla novità del presente.
L'incognita della riconciliazione, quando è autentica, smette di guardarsi le spalle e osserva quel che ha davanti.
Il perdono è una misura incalcolabile, una cifra che sfugge perché si fonda sulla consapevolezza di un Dio che non considera il numero dei nostri errori, ma continua a voltare pagina restando in paziente attesa che i nostri scarabocchi diventino disegni armoniosi.
E quando sai che la risposta sarà ancora e sempre un gesto di perdono, settanta volte sette, ti sembrerà comunque poca cosa.