martedì, 12 dicembre, 2023, 06:30
Quando un popolo è ferito il profeta non infierisce per mortificarlo ulteriormente. La Parola che lo accompagna diventa voce che restituisce fiducia e speranza: consola, accompagna, ascolta e suggerisce la via del ritorno alla salute.
Gli smarriti hanno bisogno di sentirsi dire che non sono definitivamente perduti e che qualcuno pazientemente, li sta ancora cercando.
Solo chi è consapevole di non essere stato abbandonato può trovare il coraggio di gridare aiuto.
Ignorare l'urlo di chi soffre, dimenticare il pianto di chi non ce la fa più o scegliere di presentare spietatamente il conto degli errori altrui è mettere a tacere la lingua perduta della profezia.
Se decidi che l'altro merita la propria disperazione ti stai facendo messaggio dove dovresti essere semplicemente messaggero.