mercoledì, 20 dicembre, 2023, 08:05
C'è chi desidera raggiungere il divino con l'aiuto e il supporto della cibernetica, superare il limite affidandosi a un microchip e parlare tutte le lingue del mondo con un traduttore simultaneo incorporato alla connessione dei neuroni.
A volte mi chiedo se la vera soluzione non sia quella di provare seriamente a essere più umani e di riconsiderare l'importanza della fatica, del sudore sulla fronte e di un lavoro e di uno studio che non sono necessariamente una condanna.
Le informazioni che rispondono alle vere esigenze dell'essere umano sono decisamente più semplici e l'albero della vita ha frutti più digeribili di quelli che offre la presunta conoscenza del bene e del male.
Il problema di fondo non è diventare come Dio, ma realizzare quello che realmente siamo.
Quando un uomo apprende l'arte di essere sé stesso non ha paura di una lunga scalinata e sorride di fronte a chi suggerisce l'uso di un ascensore.
Il senso dei propri giorni è in ogni singolo gradino e tra una rampa e l'altra diventa necessario concedersi un respiro, un pensiero e una preghiera.
Nulla è impossibile a Dio e quella Parola che presto sarà uomo è l'istruzione necessaria per un divenire a misura di quello che siamo.