domenica, 28 gennaio, 2024, 19:53
Una finestra aperta, alcune carte da gioco sul pavimento, la sensazione di una presenza, di un fantasma che segue il tuo viaggio e diventa memoria di una storia interrotta.
La fotografia che sembra dissolversi da un momento all'altro e i colori che appartengono al passato e si stemperano in pastelli annacquati e liquidi.
L'elaborazione di un lutto che cerca le parole per dire quello che non è stato detto e l'incorporeità che non può più produrre calore.
Viaggio in Giappone si muove lentamente tra alberghi, cimiteri e luoghi sacri e la necessità di ritrovare il contatto con la propria pelle, con una penna che ritrovi il coraggio di scrivere il presente.
Un film interessante, a tratti un po' faticoso e con inserti comici che ho trovato un po' fastidiosi e poco riusciti.
Il dolore di una perdita è sempre un viaggio, un ritornare in un tempo che non più esserci per ritrovare la forza e il coraggio di un futuro che lasci libertà di andare ai nostri fantasmi per continuare a scrivere la propria storia.