lunedì, 26 febbraio, 2024, 08:17
Ognuno di noi esibisce il proprio metro con un certo orgoglio. Siamo quasi sicuri che non ne esista uno più preciso e accurato e partendo da questo presupposto, la misura ottenuta dagli altri non può che essere sbagliata a meno che non sia in perfetta sintonia col risultato che abbiamo ottenuto.
Non c'è nulla di male se il giudizio di cui stiamo parlando è la valutazione di un compito, la linea di un fuorigioco millimetrico o la semplice critica a uno spettacolo a cui abbiamo appena assistito.
Quel metro diventa pericoloso e altamente impreciso quando la nostra valutazione pretende di santificare qualcuno e di mandare tra i dannati qualcun altro.
Lo strumento con cui vorremmo pesare l'anima del vicino di casa o valutare il grado di moralità di un nostro studente è altamente influenzato da criteri terra terra come la simpatia, l'appartenenza politica o la fede religiosa.
Vorremmo risolvere un'equazione ignorando le innumerevoli incognite e arrivare a una cifra per rassicurare la nostra bontà d'animo e ribadire che siamo sempre e solo noi dalla parte giusta della storia.
Sospendere il giudizio sulla singola persona e ammettere che in fondo non sappiamo più di tanto dell'altro e forse, meglio sarebbe tacere e rinunciare a un ruolo che non può essere nostro.
La nostra umanità ha urlato con grande convinzione che il Figlio di Dio meritava di finire i propri giorni su una croce e continua senza troppi problemi a decidere chi sarà il prossimo a meritarsi almeno una scheggia di quel legno.