lunedì, 11 marzo, 2024, 07:50
Cieli nuovi "fai da te" e terre inesplorate da esplorare, correggere e definire con le mani che si agitano nell'aria e una lavagna virtuale per giocare nel metaverso di una delle tante divinità minori ed entrare nel mondo dei piccoli creatori.
La realtà necessita di ripetuti aumenti per soddisfare le esigenze e le voglie di un’umanità sempre più lontana dalla dimensione reale delle cose di ogni giorno.
Si gioca con saghe infinite di frutta che non sappiamo più coltivare o si passeggia su una collina che non vale più la pena di conoscere se non dal divano di casa.
Per desiderare i cieli e le terre nuove di cui parla il dettato biblico bisognerebbe amare e desiderare meglio e di più il mondo in cui viviamo. Non è una prigione di pixel e di suoni campionati che può rispondere al desiderio di una vita che chiede verità e non surrogati a baso costo.
Il consumo d'immagini e suoni è ancora una risposta del neomaterialismo degli oggetti virtuali e non può placare quella sete di spiritualità che in ogni modo si vorrebbe eliminare dalle nostre aspettative.
I cieli nuovi si attendono prendendo confidenza con l'aria che ci circonda e le terre nuove chiedono piedi che prendano maggiore contatto con le pietre, la sabbia o un semplice prato.