martedì, 26 marzo, 2024, 07:49
Nel racconto che metti in scena è l'altro il colpevole. È lui che ha tradito e ha disatteso quelle che erano le tue aspettative.
È lui il traditore! L'uomo che ti ha illuso e si è dimostrato debole e in balia degli eventi. Se davvero fosse stato chi diceva di essere non avrebbe potuto fare quella fine e si sarebbe difeso con le unghie e con i denti.
Nel racconto che continui a portare avanti con la logica del potere e del soldo, il Cristo non si sarebbe arreso e gli angeli del cielo lo avrebbero sottratto alla morte dell'infame.
Pensi sia stato giusto capitalizzare a dovere chi ti ha ingannato promettendoti una libertà che adesso appare prigioniera di una croce.
Ti sei liberato di lui, lo hai consegnato al nemico e cerchi una giustificazione che renda tollerabile il tuo gesto.
La realtà è ben più pesante: nel momento in cui tradisci, sei tu quello che si consegna al nemico.
Quella fredda moneta in cambio dei sogni a cui non hai creduto sino in fondo è un bagaglio pesante, faticoso e insopportabile.
Ritornare sui tuoi passi e chiedere umilmente perdono; alzare il capo e cogliere l'amicizia che non viene meno in quell'uomo appeso a quel segno di salvezza e di riconciliazione.
Non è tutto perduto: ti sei dato al nemico, ma Lui ha dato la vita per riscattarti e riconsegnarti a te stesso e a una speranza che non viene meno.