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Diario natalizio 9 
martedì, 2 gennaio, 2024, 07:42


Arrivano con le idee poco chiare e ripartono ancora più confusi…
I sacerdoti e i leviti che incontrano Giovanni Battista nel deserto hanno la necessità di inquadrare la sua opera e di farla rientrare nei loro parametri. Il siparietto è quasi comico in quel procedere per esclusione che non trova l’etichetta adatta per identificare correttamente quel bizzarro personaggio che esce fuori dai loro schemi e dal loro orizzonte. Il discorso si complica ulteriormente quando Giovanni afferma di essere “Voce di uno che grida nel deserto”.
Le parole che dovrebbero risultare familiari vengono completamente ignorate e i sacerdoti partono all’attacco con il desiderio di mettere a tacere quello che non riescono a capire.
Capire l’agire di Dio volendo limitare le regioni sconosciute dello Spirito è rinunciare a entrare in dialogo col mistero che inevitabilmente sfugge a chi s’illude di possederlo.
La Parola che abbiamo di fronte non si risolve con un’equazione matematica o procedendo con la nostra logica: forse è più opportuno arrendersi e lasciare che sia lei a risolvere il mistero di quello che siamo realmente.


Diario natalizio 8 
lunedì, 1 gennaio, 2024, 08:36


La solita strada, anche i miei passi sono così simili a quelli di ieri e se non fosse per l’orologio che mi ricorda la mezz’ora in più trascorsa a rigirarmi nel letto, oggi sarebbe esattamente come ieri.
La versione annuale del “sabato del villaggio” è andata in scena e non ho ancora letto il conteggio dei feriti, ma sarebbe interessante conoscere anche la percentuale dei delusi.
Il “gratta e vinci” del 31 dicembre utilizza petardi e fuochi d’artificio al posto della solita monetina, ma difficilmente paga con grosse vincite.
Non ho mai capito perché abbiamo scelto la colonna sonora di un’ipotetica guerra per sottolineare il giro di calendario; ho sempre pensato che la leggerezza del silenzio potrebbe rispondere meglio alle necessità dell’essere umano, ma sembra che non sia possibile rinunciare alla liturgia caotica dei botti di fine anno.
Sono comunque contento di esserci ancora, perché non do mai per scontato l’atto del respiro che mi ricorda di essere vivo.
In giornata sentirò come stanno alcuni amici: ho già ringraziato più volte per la loro presenza; anche le persone care a volte stanno male e a volte sono costrette a lasciarci.
Tra poco celebrerò la solennità di Maria Madre di Dio e lo farò con la partecipazione e l’entusiasmo che mi appartengono. Sarà un buon anno o almeno cercherò di renderlo tale e di fare quel che posso per farmelo amico.
Dio benedica tutti e doni un sorriso e un po’ di luce a questo primo giorno dell’anno.

Diario natalizio 7 
domenica, 31 dicembre, 2023, 08:11


Oggi la liturgia della parola ci ricorda l'esperienza di Abramo sia nella prima che nella seconda lettura. Si potrà ancora parlare di un patriarca della fede o qualcuno proverà un certo fastidio?
È politicamente corretto chiamare in causa un uomo con tutta quella discendenza?
In una Bibbia riscritta dall'intelligenza artificiale ci sarà ancora spazio per lui?
Lo so che può far sorridere, ma qualcuno non nasconde il proprio desiderio di un colpo di spugna per cancellare definitivamente tutto ciò che turba la presunta modernità.
Se avessi messo due S. Giuseppe nel presepe ne avrebbe parlato anche il telegiornale e forse avrei trovato come ripagare il debito dei tetti.
Scusate, ma non è proprio nelle mie corde e penso di dover continuare a parlare di Abramo e la Sacra Famiglia per me resta quella di sempre.

Diario natalizio 6 
sabato, 30 dicembre, 2023, 07:35


È Natale anche per Anna con i suoi 84 anni di digiuni e preghiere al tempio...
Cosa prova un profeta quando il suo annuncio si compie davanti ai suoi occhi? Quando non è più tempo di osservare il futuro perché è ormai presente?
È un Natale che si può toccare e abbracciare, ma è soprattutto un Natale da raccontare e da testimoniare con i gesti e le parole che rispondono a chi si sta ancora chiedendo, perché quel bambino sia così importante.
Anna arriva puntuale e la sua lampada è rimasta accesa attendendo quel momento che finalmente si realizza pienamente davanti ai suoi occhi.
Non è mai troppo tardi per capire il senso del proprio viaggio e per arricchirlo di quella Parola che rende comprensibile un'intera storia.

Diario natalizio 5 
venerdì, 29 dicembre, 2023, 07:33


"Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace..."
Sono quasi 40 anni che concludo la mia giornata in compagnia del vecchio Simeone.
L'ultimo atto della liturgia delle ore è ancora attesa della luce del Natale e mentre il giorno è ormai interamente compiuto, la fede proclama l'attesa della luce anche quando tutto è buio.
E più ti avvicini a Simeone, più le tue rughe, le tue macchie sulla pelle, i capelli caduti e tutto ciò che comporta l'atto d'invecchiare acquisisce un senso più profondo.
Non sarà gioia di aver potuto prendere in braccio il proprio salvatore, ma l'intuizione di una Parola che hai cercato di raccogliere, di un Verbo che ti ha preso per mano e di una luce che i tuoi occhi non riescono a contenere per intero.
Il Natale diventa più vero, la nostalgia per chi ti ha pronunciato più forte e quanto accade nel mondo almeno per qualche istante smette di generare ansia e paura.
"I miei occhi hanno visto la tua Salvezza..."


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