sabato, 2 aprile, 2011, 15:47
E' già oggi amore mio,
puoi parlarmi di come ti senti
ti risponderò quel che sono io...
leggero come un fiore qualunque
drizzo il capo e punto il sole,
tutto l'affetto che mi porto dentro
senza l'ombra di un malumore
sono qui dove dovrei essere
perché ovunque è casa mia:
dove il mattino arriva senza fretta
e la sera scorre così lentamente
in questo momento di profonda commozione
che non ha alcun motivo apparente
e dice buona la vita così come la morte
buona la pioggia così come lo è il sole
se ti lasci andare e provi ad arrenderti
la fine e l'inizio, il traguardo e la partenza
il punto d'arrivo dove riposa l'origine
prendo respiro e lo trattengo a lungo
faccio esperienza del dono di essere
scrivo senza il bisogno di pensare
in quell'estasi che lascia senza parole
quando un Dio non è più religione
e quel che conosci non è più dottrina,
ma semplice incontro che risuona dentro
in un luogo senza orologi e misure
senza peso, nè affanno, nè ansia,
sogno e mi risveglio, dunque esisto,
è già oggi amore mio
e poco importa quando e se verrà domani.
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venerdì, 1 aprile, 2011, 11:09
Tocco pietra e divento sasso
torno leggero sfiorando piuma
osservo cielo e muto in terra
sono piede e semino un prato
laghetto a raccoglier lacrime
memoria che acqua distingue...
Posso essere tutto in un istante
e mi svuoto per tornare niente
spazio in cui l'essere è ancora
balzo veloce di felino in agguato
battito d'ali di rondine in festa
pura compassione amica della vita.
Cerco la sapienza dietro il velo
il profumo di una realtà nascosta
il gusto di un aroma secondario
il tatto che manipola il senso
di un'avventura a occhi chiusi
in attesa di una luce più vera.
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giovedì, 31 marzo, 2011, 09:32
Il piazzista di Lampedusa compra casa e promette casinò, ma le monetine volano gratuite nei pressi della camera e il ministro della difesa assume le sembianze di una slot machine.
Un giorno scopriremo che La Russa, non è che uno dei travestimenti più riusciti di Stanislao Moulinski, quello del Nick Carter dei fumetti in tv.
Come Grillo, anche lui "vaffa" e Fini incassa il colpo dell'amico di ieri che ha barattato un giorno da leone con mille da zerbino.
Rita Dalla Chiesa sposta più voti di Santoro, ma esagera con lo spot elettorale della falsa terremotata che benedice presidente e governo con toni caricaturali e, poco credibili, anche per la più sfigata delle casalinghe.
Il Fatto e La Repubblica continuano a raccontare le follie dell'imperatore e a loro insaputa, l'uomo dei miracoli, gongola dal predellino e continua indisturbato il suo show con la chiara consapevolezza che la sinistra è meno pericolosa di Mc Donald.
Il Giappone scompare quasi dalle cronache, la Libia è più vicina e i profughi si avviano a visitare la Padania dell'Umberto che urla "Fora dai ball", ma non ci crede più neanche lui e prima di staccare la spina al governo (se no lo fa lui, non lo farà nessuno) deve a portare a casa il federalismo o qualcosa di simile.
La vita raccontata e vissuta nei giorni delle telecamere perennemente accese è davvero in diretta, priva di qualsiasi contenuto degno di nota e attenzione, svuotata di ogni forma di reale partecipazione e lontana da un qualunque problema per cui si cerchi una soluzione.
Non ci resta che fingere.
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mercoledì, 30 marzo, 2011, 10:47
Io, io, io e ancora io, sempre io, per sempre io e perdonatemi l'assenza di falsa modestia, ma non è colpa mia se non cade foglia che io non voglia.
La rappresentazione del mio ego è un vero sballo, una celebrazione neuronale che beatifica l'immagine e non riesce a rendere ragione di questa immensa bellezza interiore, etica, morale, psicologica, spirituale che viaggia di pari passo con un corpo perfettamente adeguato a qualunque situazione e circostanza.
Io mi amo e mi fido ciecamente di me stesso, bacio il riflesso allo specchio e mi ascolto perché quant'è bello sentirmi e risentirmi perennemente al centro.
Io faccio questo e quello, io ballo e io canto, io parlo e io progetto, io realizzo e io mi applaudo, io infinitamente io...
Io sono lo spettacolo e io il pubblico pagante, io l'inizio e, sempre io, la fine.
Gli altri? Un passatempo divertente in alcuni casi; molto più spesso, un inutile e fastidioso spreco di tempo che mi sottrae a me stesso.
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martedì, 29 marzo, 2011, 09:49
Se mi racconti il tuo buio
hai già acceso una luce
piccola e certo modesta
come il lume di una candela
e se tarda il giorno
se viene con ritardo
ti dico la mia oscurità
una seconda candela
la luce più intensa...
chiudiamo gli occhi
una terza candela
restiamo in silenzio
una quarta candela
il cielo là fuori
una quinta candela
le stelle disposte
una sesta candela
tutto l'amore del mondo
una settima candela
la pienezza di luce
il giorno nella notte
la notte nel giorno
lode all'Altissimo
pace ai suoi figli
e vita a ogni uomo
di buona verità.
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