venerdì, 2 dicembre, 2011, 09:54
Terra che se l'abbracci non è così difficile camminare...
Terra che il mattino è ovunque e mai giorno qualunque...
Terra che senza affetto ogni cosa è vana comunque...
Terra che se ti addormenti puoi anche riposare.
Terra che inverno può essere dolce di neve e giardino...
Terra che il verbo della crescita è bestemmia egoista...
Terra ch'è tanto stupido ridurre a conquista...
Terra che il tuo prossimo e quello a te vicino.
Terra che scegli il deserto quando è ora di tacere...
Terra che diserti l'appuntamento col mercato...
Terra che ti svegli sereno e muori arrabbiato...
Terra che mescoli il dolore col piacere...
Terra che un seme, pian piano, è già Quercia...
Terra che una bestia deve pur sopravvivere...
Terra che un uomo, per noia, può anche uccidere...
Terra che la coperta ogni giorno s'accorcia.
Terra che attendi uno sguardo consapevole...
Terra che un sogno non può più attendere...
Terra che all'incanto non puoi vendere...
Terra che, terra terra, diventi più socievole.
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mercoledì, 30 novembre, 2011, 08:25
Ha più colore l'autunno in una foglia
la memoria di un sole ancora caldo
le nervature che si fanno più rigide
piccole aree in cui si spegne la vita.
Ha più silenzio l'albero in inverno
si fa forza e regge il peso della neve
sa bene che la primavera si attende
su questa terra sogna il suo altrove.
Ha più sapore la fatica delle stagioni
l'estate che ricorda il proprio amore
le conseguenze del sogno che si sveglia
e pensa che comunque ogni affetto resta.
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martedì, 29 novembre, 2011, 09:55
C'è sempre una voce che ritorna, lontana e vicina nel tempo ch'è andato e ritorna, tra i solchi di un vecchio 33 giri o in un nuovissimo mp3.
C'è una voce che ha accarezzato dolcemente i miei quindici anni e continua ad accompagnare quel che ancora manca al mio mezzo secolo.
C'è una voce e ci sono canzoni che sono parte di me, perché non potrei raccontare la mia storia onestamente dimenticando quel vecchio circo prestato alla musica e quelle ore di attesa infinita in compagnia di Walter, Cinzia, Antonella, Anna e tutti gli altri, in corsa per un posto in prima fila.
C'è una voce e ci sono anch'io in quel coro di ragazzi che ripetevano sino alla noia di un nome e impazzivano di gioia quando si spegnevano le luci e aveva inizio l'avventura.
C'è una voce che da "No mamma no" a "Puro Spirito" è ancora qui e tutto quel che vorrei fare oggi, è dire un grazie consapevole e adulto per quanto ha saputo donarmi in quei giorni che, grazie a Dio, spesso e volentieri, ritornano.
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giovedì, 24 novembre, 2011, 10:12
E' nel nome dell'equità che qualcuno continuerà a pagare qualcosa in più in termini di tasse, mentre altri sceglieranno di allungare la cifra di zeri da evadere.
E' nel nome della giustizia che dopo tanto ciarlare, abbasseremo di qualche euro a milione di abitanti i costi della nostra politica.
E' nel nome della libertà che dipenderemo da una lobby chiamata Europa che esiste solo nel mondo fittizio delle realtà economiche: non mi è mai capitato di sentire nessuno che affermi di essere Europeo.
L'Europa ha detto stop a Berlusconi e ha scelto che la soluzione dei nostri problemi deve chiamarsi Mario Monti.
Il nuovo che avanza non vuole più intermediari politici e in un paese come il nostro non è poi così difficile sostituirli con sacrestani presi a prestito dalle banche.
La crescita, la crescita, la crescita: una dottrina fallimentare, ma se riesci a ripeterla come se fosse un mantra, tutti ci credono, anche se non funziona.
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lunedì, 21 novembre, 2011, 11:12
Tutto cambia, in continuazione muta un paesaggio, una persona si trasforma quotidianamente e mentre un desiderio ci abbandona, un altro prende il suo posto.
Tutto cambia impercettibilmente: il sole di questa mattina è ora prigioniero delle nuvole e quel vecchio agitato, adesso, è straordinariamente calmo.
Tutto cambia e a nulla serve l'ostinazione di chi considera come definitivo quel che sfugge di momento in momento, di giorno in giorno, di stagione in stagione.
E' scritto nel nostro corpo quel divenire che ci rende sempre uguali e sempre diversi, appartiene al codice del nostro spirito quel caleidoscopio di infinite possibilità che per un solo attimo afferma noi stessi come non siamo ancora stati e come non potremo più essere.
Tutto cambia e possiamo indirizzare la nostra evoluzione o subire sterilmente il moto dei venti e illuderci che il nostro ricordo di ieri sia davvero l'oggi che stiamo vivendo.
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