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Un posto in cielo... 
martedì, 3 marzo, 2015, 18:32


E quando senti parlare di sofferenza e dolore, quando ti senti del tutto inadeguato per affrontare questioni troppo grandi e difficili da capire, è del tutto umano cercare una via di fuga...
L'annuncio della Passione e della Morte di Gesù, ma anche quello della sua Risurrezione colgono del tutto impreparata la comunità dei discepoli.
Come spesso capita in queste circostanze, si finge di non aver sentito e si va oltre, si torna incredibilmente a terra.
Una madre chiede una raccomandazione per i figli e pensa opportuno doverli sistemare alla destra e alla sinistra di Gesù e gli altri discepoli mormorano nei corridoi, con ogni probabilità, perché avrebbero voluto fare la stessa richiesta.
E noi, non siamo certamente migliori: se non prestiamo attenzione alla voce dei nostri desideri e se non verifichiamo puntualmente le nostre aspirazioni, rischiamo di non ascoltare quelle parole che ci riconducono al servizio, alla responsabilità e al sacrificio.
Un posto in cielo è alla portata di tutti, ma se iniziamo a lottare per le poltrone rimaste libere, il posto che stiamo cercando è ancora drammaticamente terreno.

Nel nome del padre... 
lunedì, 2 marzo, 2015, 16:51


Abbiamo ancora la pessima abitudine di caricare le spalle dei nostri fratelli con i pesi che non intendiamo portare in prima persona.
Al di là delle dichiarazioni della sera del Giovedì Santo, continuiamo a pensare che il più piccolo deve "servire" chi è più grande e giustifichiamo tutte le aberrazioni di un potere che fa la ruota come il pavone e riscuote non pochi applausi.
Nel nome di un padre molto "umano" costringiamo un buon numero di fratelli nella giostra dei figli di un dio minore.
Nel nome del Padre di Gesù, i più grandi devono chinarsi verso i più piccoli.
Nel nome del Padre di Gesù, l'unico potere degno di questo nome è nuda responsabilità verso i più deboli.
Nel nome del Padre di Gesù, il concetto di "carriera ecclesiastica" non può che suscitare l'ilarità promessa.
La realtà è così semplice, forse un po' troppo semplice per essere presa in seria considerazione: uno è il Padre e voi siete tutti fratelli.

No comment! 
domenica, 1 marzo, 2015, 16:42


C'è forse bisogno di commentare le parole quando così chiare?
E' un problema di comprensione quello che disabilita i cuori nei pressi della misericordia? Al contrario, è una questione di volontà...
Rinunciare al giudizio, astenersi dalla condanna e rimettere in circolo i gesti che esprimono la riconciliazione: la complessità non è a livello intellettuale, è nell'ordine dei fatti.
Dare senza troppi calcoli, così come il Padre che ci dona questo giorno indipendentemente dall'uso che ne faremo.
Buona settimana!
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Vola alto 
venerdì, 27 febbraio, 2015, 17:18


Il nemico è dentro.
E' quell'istante di ostilità che accogli e si trasforma in rifiuto e in negazione.
E' l'ingiusta differenza che tratta alcuni come pari e altri come persone di minore importanza.
E' l'amicizia che si fonda sul comune nemico.
E' la strada che cambi per evitare un possibile incontro.
E' il gesto di pace che concedi solo a coloro con cui sei già in pace.
E' guardare il povero dall'alto in basso.
E' quella strana presunzione che ci fa sentire migliori di altri.
E' pensare che Dio sia costretto a stare dalla nostra parte.
E' volare a pochi centimetri dal suolo illudendosi di essere a chissà quale quota.
Il nemico è dentro.
Se provi a sollevarti un po' da terra, improvvisamente, scopri che il nemico è un possibile amico che continui a guardare da una prospettiva del tutto errata.
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Più della regola... 
giovedì, 26 febbraio, 2015, 17:56


E' utile saper fare di conto e non ignorare l'aritmetica.
E' buona cosa conoscere le regole che garantiscono una vita civile degna di questo nome.
E' importante cercare di osservare le norme del proprio credo religioso e mettere in pratica quello in cui si crede.
Si può fare tutto questo e illudersi che sia sufficiente, ma sappiamo che esistono tante piccole norme che nessuno ha mai scritto e ogni tanto, fanno capolino nel giardino della nostra coscienza:

- ho dato quel che dovevo, ma questo non m'impedisce di provare a essere
più generoso
- ho la legge dalla mia parte, ma è davvero giusta in questo caso?
- ho ricevuto un'offesa e ho tutte le ragioni di questo mondo per
prendere le distanze, ma non è un peccato perdonare.
Possiamo accontentarci di avere le carte in regola o provare a rimescolarle per dare vita a una giustizia più vera e profonda.
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