venerdì, 5 agosto, 2011, 10:49
Jiro Taniguchi è la poesia del quotidiano che bussa alle porte del fumetto e illumina le nuvole di carta di una vita che scorre lentamente...
Lontano anni luce dal Giappone della tecnologia e della velocità, con tratti delicati di matita che avvicinano il mondo dei Manga al fumetto europeo, l'autore e disegnatore di "classici" come "L'uomo che cammina", "L'olmo e altri racconti", "Ai tempi di papà" e molti altri, è ritornato nelle fumetterie italiane con Blanca, una storia che ancora una volta, narra quanto sia grande la natura e quanta fatica faccia l'uomo a rispettarla.
Da non perdere!
3 commenti
( 1553 visite )
giovedì, 4 agosto, 2011, 10:44
Non so se andrò a vedere l'ultimo film tratto dai fumetti Marvel e dedicato al primo Vendicatore, quel Capitan America che, nostalgicamente, fa capolino su un paio di magliette che conservo gelosamente. L'idea di vederlo con la pistola in mano e con un volto che non mi convince affatto mi rende pregiudizialmente ostile alla sua venuta nel grande schermo.
Steve Rogers, alias Capitan America, corre il rischio di essere trattato come Matt Murdoch (DareDevil) che il flaccido Ben Affleck, ha distrutto in due ore di pellicola ad alto contenuto di idiozia delirante.
Ricordo ancora quando acquistai il primo numero della serie, quando la Corno fece conoscere al pubblico Italiano i nuovi supereroi della "casa delle idee": duecento lirette risparmiate a fatica per entrare senza permesso di soggiorno nel sogno Americano che, almeno a 16 anni, appariva più che credibile.
Oggi, anche Cap s'è incattivito, ha preso le distanze da quel fascitone di Tony Stark (l'odiatissimo e cinico Iron Man) e, per qualche mese, ci ha lasciato la pelle.
Cap muore con Bush e ritorna con Obama: qualcuno dovrebbe spiegargli bene che il sogno Americano non abita tra i "cespugli" e non ritrova se stesso con il gioco di prestigio di un presidente di colore.
2 commenti
( 1499 visite )
mercoledì, 3 agosto, 2011, 10:07
Chiude l'edicola e il tabaccaio è in ferie.
Il macellaio è al mare e tarda il postino.
Agosto è un mese bugiardo: chi resta a casa pensa che gli altri siano ovunque e si stiano divertendo sul canotto tra le onde o con la picozza che guadagna un metro in salita.
Qualcuno è già rientrato senza troppe code al casello e, altri, hanno ancora le valigie in corso d'opera e si dibattono tra una maglietta a righe e un paio di boxer con la marca che troneggia sull'elastico abbondante.
Nel mare di miti che rivestono le ferie di tutto quello che avrebbe dovuto essere e non è stato, penso a chi, da una vita, immagina e fantastica sulle ferie altrui e affronta la canicola cittadina alla ricerca di un campanello che risponda e di un cartello che non segnali il periodo di chiusura.
E' davvero triste pensare al divertimento altrui e constatare di persona che, sempre più spesso, anche la carità va in ferie.
2 commenti
( 1380 visite )
martedì, 2 agosto, 2011, 10:26
Il quattro agosto del 1980, due giorni dopo la strage, mi trovavo casualmente a Bologna e attendevo un treno per Cesena.
Ricordo le macerie e i fiori, le macchine fotografiche che immortalavano i resti come di fronte a una veduta del Monte Bianco o alla Torre Eiffel.
Dal 2 agosto del 1980 al 22 luglio del 2011 nulla è cambiato, la storia resta quella di sempre e le vittime non hanno mai l'opportunità di una parola per replicare e per chiedere conto del sangue che si versa mescolando fanatismi d'ogni genere e specie, alla "politica" intesa nel senso più lurido del termine.
La storia che non cambia esplode come una bomba, spara come una mitraglietta, uccide senza neanche sapere bene per quale motivo e per chi.
La storia che non cambia, puoi rileggerla mille volte, capovolgerla e stravolgerla, ma in nessun caso riesce a spiegare se stessa e a dare un senso al transito della violenza che mai giunge al capolinea.
1 commento
( 1320 visite )
giovedì, 28 luglio, 2011, 18:06
E' sempre più di cacca il mercato del calcio in quel suo compra e vendi tra uno scandalo in saldo di fine stagione e le scommesse del campionato scorso.
Agnelli rivuole gli scudetti e, sarei pronto a darglieli, magari in cambio di tutti i soldi che lo stato ha ripetutamente versato inutilmente nelle casse della Fiat.
Moratti racconta favole e vorrebbe beatificare Facchetti: sono d'accordo se parla del calciatore, perché per quanto riguarda il dirigente, mi sembra che scegliesse gli stessi mezzi della Signora e del Diavolo; nessuno può uscire indenne da uno scandalo come quello di calciopoli.
Berlusconi sta zitto e da quando tace, persino un milanista può guadagnare punti.
Il presidente del Napoli scappa in motorino e, anche lui, parla di deiezioni & affini: vorrebbe che le grandi avessero priivilegi nei confronti delle piccole e si arrabbia con la sorte e coi calendari che gli riservano Milan e Inter nei primi turni di campionato. De Laurentis inizia a confondere il cinema col calcio ed entra a far parte della combriccola dei Lotito, Zamparini e Cellino.
Una volta i presidenti erano decisamente misurati, adesso sbarellano volentieri per guadagnarsi un titolo sui quotidiani sportivi e non.
I prezzi di chi va e chi viene sono ancora assurdi, soprattutto tenendo conto che si taglia ovunque, ma non a Montecitorio e nemmeno più di tanto sugli ingaggi di questi presunti campioni.
Intanto, ho deciso di disdire l'abbonamento a Premium e di rinunciare a vedere uno spettacolo sempre più mediocre con commenti e telecronache di infimo livello.
Bene! Ho pagato il dazio all'estate e scritto almeno una volta di quel calcio che non assomiglia più in nulla a quello che ho amato in giovane età.
Chiedo scusa ai polli dell'immagine: non ho alcun dubbio sul fatto che il loro pollaio sia molto più pulito del rettangolo di verde dei pedatori della domenica e di tutti i giorni della settimana.
8 commenti
( 1735 visite )
Indietro Altre notizie