martedì, 8 maggio, 2012, 09:36
Quelli dei caroselli nelle piazze quando vince la squadra del cuore e non importa tutto il resto...
Quelli che parlano di antipolitica e non capiscono mai la domanda...
Quelli che restano seduti in parlamento mentre il paese affonda...
Quelli che si può parcheggiare anche in terza fila...
Quelli che il diabete non ha nessuna relazione con lo zucchero...
Quelli che i denti costano meno in Romania e le lauree è meglio acquistarle in Albania...
Quelli che si controllano da soli e non possono mica accorgersi di tutto...
Quelli che non votano perché è tutto marcio...
Quelli che hanno l'antidoto per mettere a tacere i risultati di un referendum...
Quelli che hanno solo sbagliato i candidati...
Quelli che parlano ancora di destra e di sinistra e usano una mano per rubare e l'altra per sottrarre...
Quelli che cantano la vittoria che non c'è...
Quelli che l'edilizia paga le mie campagne elettorali e vuoi non ringraziare lasciando costruire qualsiasi scempio ovunque?
Quelli che basta tirare un po' di polvere e sei sempre all'altezza di ogni situazione...
Quelli che parlano di famiglia in continuazione e ne cambiano una per ogni stagione...
Quelli che cantano ancora "La canzone popolare", quelli che conoscono a memoria "Va' pensiero" e quelli che si fanno scrivere le canzoni da Renato Serio...
Quelli che credono alle missioni di pace...
Quelli che due euro con un sms e la coscienza resta buona buona...
Quelli che stringono la mano alla prossima raccomandazione...
Quelli che non c'è proprio nulla a cui posso rinunciare...
Quelli che avvelenano l'acqua che berranno i loro figli...
Quelli che temono il passato remoto e scelgono sempre l'imperfetto per non rivelare il sud da cui provengono...
Quelli con i baffi e senza congiuntivo...
Quelli che c'è sempre un sedere da pulire con la lingua...
Quelli che pensano che Garibaldi sia un personaggio inventato da Telecom Italia Mobile...
Quelli che aspettando un giorno migliore, provano almeno a cambiare se stessi.
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giovedì, 3 maggio, 2012, 16:47
La legge del respiro non ha bisogno di lezioni per essere appresa: inspiri ed espiri, prendi fiato per un momento e poi lo lasci andare.
A nessuno viene in mente di accumulare l'ossigeno; quando i polmoni sono pieni, la vita decide che è già tempo di restituire il fiato e ritorna a volare.
Anche l'ultimo respiro non si può conservare, perché la vecchiaia, così come la stanchezza, ha bisogno di riposare.
Cercare di trattenere quel che si è ricevuto è del tutto inutile.
Provo a fidarmi della vita e delle sue ragioni, considero la morte come una delle tante pagine di una storia e non come il suo finale.
Li abbiamo ricevuti.
Dobbiamo lasciarli andare.
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martedì, 24 aprile, 2012, 11:34
E' un mondo che ti porta sempre altrove e sarebbe bello viaggiare senza la triste impressione di fuggire, di scappare, di dover prendere le distanze da questo o da quello...
Il problema non è allontanarsi dagli altri, dalle situazioni o dalle cose; il problema è riavvicinarsi a se stessi.
Tolgo le scarpe e le calze e m'inoltro in un prato: sento l'erba e abbandono l'elettricità accumulata, il sovraccarico di tensione torna lentamente alla terra.
Provo a distendermi e a respirare, con calma, senza violenza di nessun genere, sino a guadagnare la profondità del ventre e a ristabilire il contatto consapevole col cuore.
Osservo la mia ombra proiettata dal sole e attendo l'istante in cui l'ombra inizia ad accorgersi della mia presenza.
Spengo la luce e mi lascio attraversare dalla notte: c'è luce sufficiente in ogni essere umano perché la notte diventi riposo e non si perda nel buio.
Seduto comodamente, lontano dalle fonti più invadenti del rumore, accolgo il silenzio che non è l'assenza del suono, ma la scelta di ascoltare il riverbero interiore del tempo che più non corre.
Ascolto la musica che corrisponde al momento preciso che sto vivendo: non è così difficile distinguere il tempo in cui è meglio muoversi, quello in cui è più opportuno sognare, quello in cui è sufficiente un tappeto armonico per lasciarsi andare.
Riempo un bicchiere e lo colmo d'acqua a temperatura ambiente; sorseggio lentamente come se stessi degustando un vino d'annata, chiudo gli occhi e assaporo la fonte della vita senza pensare ad altro che a quel piccolo miracolo che percorre il mio corpo.
Prendo due sedie e dopo aver scelto dove accomodarmi, immagino di dire le parole che vorrei dire alla persona che è al centro dei miei pensieri: capita di poter ascoltare anche qualche risposta.
Apro un piccolo quaderno e inizio a scrivere tutte le cose buone che ho incontrato e vissuto nell'ultimo periodo.
Ringrazio per ogni cosa che non ho ancora ricevuto e ripeto a me stesso che qualcuno sta ascoltando e non darà mai una serpe a chi sta chiedendo un pezzo di pane.
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lunedì, 23 aprile, 2012, 09:40
Chiedo scusa a Raffaele, Vittorio e tutti gli altri, ma dal punto di vista politico, amici non ne ho.
Desidero continuare a cercare liberamente, senza preconcetti e pregiudizi, dove la coscienza si misura con le idee e le scelte concrete e non con le immagini dei santini elettorali.
Qualcuno mi ha chiesto se parteggio per questo o per quello, se è vero che ho suggerito Tizio o Caio, ma la realtà è che in questo momento rientro nella categoria dei confusi e degli indecisi.
Se esistesse un partito verde degno di questo nome, probabilmente mi collocherei da quelle parti, ma in Italia, sono tutti verdi, ma anche un po' rossi, un po' azzurri, un po' neri, un po' filo-extracomunitari, un po' federalisti e tutti gli altri un po' nulla compreso.
Questa sera andrò a sentire l'aria che tira con i candidati alla poltrona di sindaco e poi, con ogni probabilità, turerò le narici e sceglierò quel che riterrò meno peggio.
Sarebbe bello esprimere un voto per il meglio, ma credo che la dimensione del "meno peggio" sia più corretta e realista.
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mercoledì, 18 aprile, 2012, 16:41
Di che si discuteva in quel di Stresa neanche troppi anni fa?
Di che cosa si parla in compagnia di Rockfeller, di Clinton, di Tony Blair e di un centinaio di uomini tra i più potenti della terra?
Può rispomdere anche Romani Prodi, uno tra i pochi Italiani che abbia avuto l'onore di una convocazione di questo calibro...
A un terrestre qualunque non è dato di sapere e conoscere quali argomenti si affrontino in un contesto di quel genere, ma è lecito supporre che il golf o la vela non rientrino nel programma.
Se non c'è nulla di male nel mettere insieme banchieri, politici, reucci e affini, perché tutta questa segretezza che in una stagione in cui si riesce a scoprire tutto di tutti, lascia del tutto bianche le pagine dei giornali?
Se pensi che in quel luogo si discutano le sorti del mondo, allora, sei immediatamente un complottista degno di essere deriso e ridicolizzato.
Però, a un certo punto della nostra storia, un personaggio come Mario Monti diventa presidente del consiglio senza uno straccio di elezione e con i partiti che stanno lì a guardare, così contenti di portare a casa gli stessi denari mentre il parlamento giace in stato semicomatoso e continua a dire sì svuotando le tasche degli Italiani che sono numeri e non contano più nulla.
Le bugie di un leader come Berlusconi, a mio parere, sono meno pericolose del silenzio ieratico di quest'uomo che parla come un bancomat e respira come un defibrillatore.
Siamo fermi, in attesa del prossimo messia e dimentichiamo che dobbiamo riprenderci questo paese ed essere la speranza che in questo momento stiamo giocandoci al casinò dei tecnici.
Brutta Italia e, sentir parlare di equità e giustizia da chi frequenta e ha frequentato coloro che continuano a giocare con le nostre vite non è certo un bel calendario.
La sinistra che s'infilava assiduamente tra le lenzuola dell'uomo di Arcore, riesce a sentirsi al governo con un presidente del consiglio che profuma di Goldman Sacs e nuovo ordine mondiale.
La destra si sente a casa propria e vota come la sinistra.
Va tutto bene, la crisi è finita e non si può neanche più dire il contrario.
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