lunedì, 9 luglio, 2012, 10:28
Ci stiamo separando! Da un marito o da una moglie, da un semplice conoscente o da un figlio, da un amico o da una collega di lavoro.
Ci stiamo separando e per un gioco di prestigio della nostra mente, abbandoniamo e ci sentiamo abbandonati.
Ci stiamo separando gli uni dagli altri: da una famiglia o da una forma di convivenza, da un paese o da una città, da un'associazione in cui abbiamo creduto o da società di cui ci sentiamo sempre, meno parte.
Ci stiamo separando dai valori della nostra infanzia, dagli ideali dell'adolescenza e dalle promesse che non abbiamo saputo mantenere.
Ci stiamo separando dalla natura, da un cane lasciato a morire in autostrada e dall'orto che non abbiamo più voglia di curare.
Ci stiamo separando da noi stessi, dallo spirito messo a tacere con oggetti sempre più grandi e dalla mente addormentata di fronte a un reality di quarta serie.
Ci stiamo separando dalle nostre parole che suonano false e vuote, dal pensiero che non accetta più la fatica di essere pensato e sceglie di obbedire al primo impulso, dagli abbracci che abbiamo considerato come troppo impegnativi.
Ci stiamo separando dalle nostre canzoni più belle, dalla penna e dalla carta di una lettera e dalla poesia che la matita non sa più tracciare.
Ci stiamo separando e cerchiamo rifugio tra le pagine di facebook per moltiplicare le ipotesi d'amicizia e rinunciare alla realtà dei rapporti umani.
Quello che non capisco è l'inutile lamento di chi attribuisce al fato le condizioni di una vita che ha scelto deliberatamente di rinunciare al proprio respiro.
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lunedì, 25 giugno, 2012, 10:02
Hanno restituito il lavoro o la pensione agli esodati?
E' finita la grande crisi e si delinea un nuovo miracolo economico all'orizzonte?
I padri e le madri dei maturandi hanno ricevuto un passaporto per il futuro dei loro figli?
Rientreranno presto a casa i missionari di pace in Afghanistan?
Era solo uno scherzo l'aereo turco abbattuto dai Siriani?
La Fornero e Formigoni si sono dimessi in un medesimo istante?
Di più, molto di più! L'Italia accede alla semifinale Europea e il popolo suona il clacson in festa sulle strade della beata coscienza che siamo e saremo sempre i primi.
Una pedata salverà il mondo e, purtroppo, non è quella che si abbatte sul sedere dei banchieri che tornano a giocare con titoli tossici e derivati, ma il mezzo cucchiaio di Pirlo che accende il sogno di un popolo in saldo.
Ognuno ha la redenzione che si merita.
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venerdì, 15 giugno, 2012, 12:07
Se due feriti sono meglio di un morto, come ha affermato non troppi giorni fa Buffon Gianluigi, perché stiamo già piagnucolando e temendo un possibile e tacito accordo a suon di reti tra Spagna e Croazia?
Se il nostro portierone "sincero sincero" pensa che la lealtà sia del tutto facoltativa ed estranea alla "cultura sportiva", dovremmo accettare serenamente la triste eventualità che il gioco degli sguardi e delle intese, possa determinare un pareggio dettato dalla convenienza e non dai valori che si esprimeranno sul campo da gioco.
Invece, l'italico piagnone, teme e sospetta che questo europeino possa presentare la triste eventualità di dover fare le valigie anzitempo per cause non troppo naturali. Lo fa per un solo motivo: nei panni degli spagnoli o dei croati farebbe la stessa scelta.
Due feriti sono meglio di un morto, soprattutto se il morto (che comunque ci sarà sempre) è altrove.
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lunedì, 11 giugno, 2012, 11:17
Quando verrà domani, non resterà un solo tempio di pietra su questa terra e l'ostentazione della fede, lascerà il posto alla verità del nudo incontro tra Dio e l'uomo.
Quando verrà domani, qualcuno dovrà spiegare le ragioni di una ricchezza che non ha nulla da spartire col Vangelo che quotidianamente ha annunciato.
Quando verrà domani, sarà necessario chiarire meglio perché la legge ha prevalso sulla misericordia e sul perdono.
Quando verrà domani, ci sarà chiesto il motivo delle troppe parole pronunciate e, ancor più, di quelle che abbiamo taciuto per paura, convenienza e vigliaccheria.
Quando verrà domani, dovremo spiegare perché qualcuno ha nascosto e protetto l'esistenza di un mostro con un abito rassicurante.
Quando verrà domani, la domanda sull'amore non potrà essere evasa con la correttezza della forma.
Quando verrà domani, sarà dolorosa la coscienza di chi ha negato ad altri, la speranza.
Quando verrà domani, finito quel grande gioco di ruolo ch'è la vita, potremo ammirare e contemplare la bellezza di chi ha scelto di non barare e, ha appreso l'arte di essere infine quel se stesso che Dio aveva immaginato e sognato con lui.
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sabato, 2 giugno, 2012, 12:09
Sono di un'altra repubblica:
-una repubblica che non ha bisogno di forze armate per essere
rappresentata...
-una repubblica che non ha segreti di stato...
-una repubblica con parlamentari che non hanno conti in sospeso con la
giustizia...
-una repubblica che non parcheggia in doppia fila con la propria auto
blu...
-una repubblica che tutela gli ultimi della fila e dimentica gli
interessi delle banche...
-una repubblica che smette di stare sull'attenti e libera il corpo e la
mente dall'idiozia delle posture e delle inutili sfilate...
-una repubblica che non chiama missioni di pace le proprie guerre...
-una repubblica che non si concede rinfreschi a Roma, mentre altrove si
piangono i caduti della terra che trema.
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