domenica, 10 dicembre, 2023, 08:02
Il colore rosso sul calendario. Il segno di una domenica o di una festa, di un giorno che andrebbe vissuto diversamente e che un po' alla volta ha perso intensità, calore e significato.
Il riposo si esaurisce in qualche ora di sonno da recuperare e l'abito è spesso quello di tutti i giorni.
Lo svago che diventa passatempo tra uno schermo e l'altro, la familiarità coltivata poco, perché le esigenze individuali sono un imperativo categorico e l'idea di fare qualcosa insieme è avvertita come un peso.
Il cinema ha abbandonato i centri storici e si è rifugiato nelle piccole città commerciali dove fiumane di persone entrano ed escono da un negozio all'altro.
L'appartenenza a una comunità cristiana non è detto che cambi più di tanto la sostanza: la domenica è sempre più debole e povera.
Tra le tante attese che mi porto dentro c'è il desiderio di un giorno che recuperi il senso di quel segno rosso, la volontà di vivere la festa a un'altra profondità e la scelta di privilegiare una comunità che non sia solo la somma degli individui.
Buona festa a tutti.
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sabato, 9 dicembre, 2023, 07:27
Sono stato accarezzato dalla nebbia mattutina e ho fatto volentieri un tratto di strada in sua compagnia.
L'ho osservata mentre giocava con le ombre e disegnava un percorso che sembra essere sempre lo stesso...l'intenzione che si affida allo stupore, però dice il contrario e lo sguardo ha infinite possibilità di leggere la novità e di rendersi presente.
L'ho ascoltata e sentita sulla pelle scoperta del viso e un leggero brivido è mutato in gratitudine. Con un grazie al centro dell'anima, Dio risponde all'appello e si rivela ovunque.
venerdì, 8 dicembre, 2023, 07:45
Penso e medito nelle situazioni apparentemente poco favorevoli: mentre vado a fare la spesa o quando cucino o in mezzo a una folla che attraverso con un altrove che mi cattura lontano dalle voci e dal frastuono.
Non riesco più a saltare e rimbalzare come un po' di tempo fa.
A volte mi chino per legarmi una scarpa e mi accorgo che i movimenti sono meno sicuri e gli scatti è meglio evitarli.
Alzo lo sguardo al cielo, lo raccolgo in una fotografia e prendo coscienza che sta preannunciando la venuta di un anziano che vorrei evitare. La realtà è che me lo porto già dentro e talvolta si muove fastidiosamente per farmi sentire la sua presenza.
Non mi è di grande aiuto chi continua a raccontarmi la bugia di una giovinezza che più non mi appartiene.
I miei coetanei si sentono chiamare nonno e anche se non ho lasciato figli in giro, l'età è quella in cui è normale sentirsi chiamare così da un bambino.
Il primo ospite di questo avvento è l'inverno che si avvicina e dovrei saggiamente scegliere di farmelo amico.
Apprendere l'arte di riposare, fermare il pensiero in luoghi caldi, cercare la compagnia di Dio in mute attese che apprezzino e ringrazino per il gioco di un respiro più profondo.
Ho fatta una fatica ad accogliermi nel bambino ed è già ora di misurarmi con il peso delle rughe di un vecchio.
Sorrido e tiro fuori un mazzo di carte: per quanto riguarda la visita del cantiere...abbiamo già dato.
mercoledì, 6 marzo, 2019, 11:33
Non è nel consenso e non è nell'applauso...
Non è nella gloria usa e getta e nella buona opinione che gli altri possono avere di te...
Non è in un ipotetico domani e non è in uno spazio differente da quello che abiti...
La ricompensa di chi digiuna, prega e dona, è nell'autenticità di un cuore che, nel segreto, ha celebrato il proprio appuntamento con Dio.
mercoledì, 30 dicembre, 2015, 10:34
Tu getta i piatti dalla finestra mentre io provo a dipingerli di uno dei tanti sogni che mi porto dentro…
Tu lancia il tuo petardo dal balcone e ti risponderò col silenzio che avvolge la mia notte di domande che interrogano il cielo…
Tu assisti pure all’artificio dei fuochi che mi lasciano indifferente e il mio sguardo si accontenterà del lume di una minuscola candela…
Tu sei libero d’ingozzarti di ogni ben di Dio, di assumere alcool sino a star male, io verserò mezzo bicchiere e lo berrò lentamente mentre sussurrerò il mio grazie…
Tu sarai ancora in piedi alle cinque del mattino e io mi alzerò a quella stessa ora per respirare fresca l’aria di quel primo gennaio al mattino…
Tu consuma pure in una sola notte il tuo desiderio di qualcosa di nuovo, io non chiederò novità al calendario, ma prenderò i giorni uno a uno e chiederò al buon Dio l’entusiasmo di un bambino, la volontà di un adulto e la saggezza di un anziano.
Gli offrirò le mie rughe come un pentagramma sulla fronte e cercherò di riprodurre la musica che abita coscienza e cuore.
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