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Il mondo che non vedi 
giovedì, 12 maggio, 2011, 09:47


Primo mattino, passeggio e respiro nel mio piccolo giardino incolto, fisso per alcuni istanti un bocciolo di rosa e ringrazio Dio per la quiete di un momento che ancora mi separa dall'inizio delle attività di questo giorno.
Una persona si avvicina, due parole apparentemente banali e, subito dopo, ascolto un giudizio fastidioso e inopportuno nei confronti di una persona a cui voglio bene.
Non rispondo! Non è il caso di difendere nessuno e il mio interlocutore non è neanche in grado di comprendere perché abbia pronunciato quel giudizio.
L'ego apre la bocca, prende possesso delle persone, riesce a convincerle che è necessario sminuire uno dei tanti altri per affermare se stesso.
So bene ch'è una bugia, sto lavorando parecchio per evitare di entare in quella serie di dinamiche conflittuali che i più considerano come situazioni reali e degne di nota.
Cerco di leggere, oltre la leggerezza di un'affermazione sciocca, la verità di una persona che non appartiene più di tanto a quelle parole.
C'è un mondo in cui tutto appare separato e un giardino con un bocciolo di rosa che racconta la profonda unità di un Dio che è tutto in tutti: non è così reale come sembra, il conflitto.
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La verità che liberi fa 
mercoledì, 11 maggio, 2011, 10:09


La verità che liberi fa
è parente stretta di un giro di vento
conosce bene il canto della ghiandaia
e non frequenta il circo degli arroganti.
Si lascia nominare in ogni modo
ma non risponde a qualsiasi voce
e si allontana ogni giorno di più
da chi vorrebbe farne uno strumento...
La verità agisce prima di una ragione
non si perde nel gioco delle convenienze
soffoca dove parlano le ideologie
è ricompensa sicura del viandante.
La verità che liberi fa
non ha bisogno di superlativi
e non conosce campagne pubblicitarie
si siede in riva al mare, e respira.
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Libertà al tramonto 
venerdì, 6 maggio, 2011, 10:30


Libera di esportare democrazia dove petrolio chiama e libera di torturare i propri nemici, perché Miss Liberty è Francese e recita l'adagio "a la guerre comme a la guerre".
Libera di fabbricare prove inoppugnabili per spegnere le frequenze del dittatore ingrassato a dollari e ormai ottimo per il macello.
Libera di seminare uranio impoverito per il bene dei civili che potranno mettersi in coda e attendere l'estrazione della lotteria per guadagnarsi un bel tumore nei saldi di fine conflitto.
Libera di arrogarsi il diritto di decidere chi è buono e chi è cattivo e di revocare la carta verde quando il vento cambia e con il vento, anche le alleanze e le amicizie.
Libera di mettere i polli in batteria e di negare il fieno alle vacche, di gonfiare in ogni modo le carni e di giocare al piccolo farmacista con antibiotici e affini.
Libera di esportare sementi geneticamente modificati, di distruggere le varietà di mais in Messico, di contaminare i campi in Paraguay e di costringere al suicidio un buon numero di agricoltori Indiani.
Libera di imporre il consumo come vangelo dell'economia e la crescita come libro sacro dei popoli in via di sviluppo.
Libera di giocare a Monopoly con i soldi dei propri cittadini e di consentire alle banche di mangiarsi le case di quanti, si sono ritrovati in povertà, senza neanche capire bene da quale porta, miseria, sia entrata.
Libera di specchiarsi nella vecchia Europa e di sedurla con quel che resta di un'ideologia al tramonto che vorrebbe consumare anche quello che non c'è più.
Libera di pensare di poter sopravvivere a se stessa e di consegnare alla Cina le chiavi di un mondo che forse può ancora cambiare, ma non è che abbia più tutto questo tempo a disposizione.
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"Pirromani" 
lunedì, 2 maggio, 2011, 10:17


Finalmente hanno trovato Osama Bin Laden e possiamo festeggiare il grande successo di un uomo che muore per la sicurezza del nostro mondo.
Non ci sarà più terrorismo e tra poche ore finirà anche il conflitto Afghano e quello Irakeno.
I Cinesi sono pronti ad abbattere la muraglia, mentre la Corea del Nord, l'Iran e l'Arabia Saudita si apprestano a vivere in un contesto democratico e in dialogo con il buon vecchio occidente tutto stelle e strisce.
Sarà lui, sarà qualcun altro, sarà propaganda elettorale, sarà quel che sarà dicevano almeno due differenti motivetti sanremesi, ma non c'è violenza che non produca pace duratura e gli estimatori di Pirro hanno ormai perso l'abitudine di contare le proprie perdite.
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Aria di Rivoluzione 
venerdì, 29 aprile, 2011, 17:24


Le rivoluzioni non hanno mai cambiato nulla.
Oggi il potere appartiene a questo e domani a quello, ma una o mille bombe e milioni di persone uccise, possono solo scrivere con il sangue una storia che continua ad assegnare ad alcuni la parte della vittima e, ad altri, quella del carnefice.
L'unica rivoluzione in cui credo è quella dell'essere umano che diventa adulto e consapevole e smette di attribuire alle cose, alle situazioni o alle persone quella ricchezza ch'è già dentro di lui.
La telepredicazione dei bisogni induce a uno stato di perenne necessità che continua a cercare le ragioni della propria esistenza in un'automobile, in una casa o nell'ultimo ritrovato della tecnologia.
La domanda interroga ferocemente quel desiderio privo di educazione, del tutto incapace di trarre da se stesso quel che disperatamente cerca al di fuori.
La rivoluzione non può essere suggerita dalla fame o dalla sete, perché l'affamato e l'assetato agiscono in base a un istinto primario che si limita a placare se stesso e non considera più di tanto la situazione dell'altro.
La mediocrità non è negli uomini di potere, ma nel potere stesso che illude, confonde e stravolge le prospettive di un'umanità che vuole riempire e colmare quel che andrebbe svuotato. La pace e la giustizia hanno inizio nel singolo uomo che abbandona dove gli altri trascinano e lascia dove il fantoccio di un ego smisurato vorrebbe trattenere.
C'è bisogno di un mondo nuovo e di un umanità che alzi il livello delle proprie aspettative abbandonando il miraggio del consumo e dei suoi derivati.
C'è bisogno di un uomo nuovo che smetta di lasciarsi dominare dal pensiero e si riappropri del silenzio, della meditazione e della preghiera.
Quando smetti di pensare incessantemente e ti limiti ad affrontare le fatiche di ogni giorno, ogni tanto, puoi ritrovarti a cena con un po' di commozione, a letto con la serenità e puoi svegliarti senza l'assillo di dover dimostrare qualcosa a te stesso o a qualcun altro.
Non so dire se il figlio dell'uomo troverà ancora la fede quando ritornerà, ma penso che sia ormai ora di mettere da parte la forma di una qualunque fede e di assumerne la sostanza.

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